La Boschi avverte i Cinquestelle: parliamo, ma l’Italicum non si tocca. E Napolitano frena: le consultazioni spettano a Renzi

20 Giu 2014 14:00 - di Romana Fabiani

Ben vengano le proposte grilline, ma senza abbandonare la stella polare, cioè l’Italicum. È più o meno questo il ragionamento del ministro delle Riforme Elena Boschi: «Non è pensabile, dopo mesi di lavoro che hanno coinvolto il Parlamento, ricominciare daccapo», ha detto nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri dedicato alla semplificazione fiscale. E persino il Colle con una nota si precipita a frenare la conversione riformista dei pentastellati (Grillo e le riforme? Le consultazioni spettano a Renzi). La Boschi ha insistito a lungo sul tema: «Non sarebbe serio nei confronti dei parlamentari e dei cittadini. Non si cambia partner all’ultimo momento» temendo la frenata definitiva del Cavaliere. «Eventuali richieste di modiche possono essere prese in considerazione ma solo se saranno condivise dalle altre forze che hanno contribuito sin qui alla legge elettorale e alle riforme». Cambiare le liste bloccate come vogliono i grillini? E’ un’ipotesi, «ma solo se è d’accordo Forza Italia».
La Boschi poi elenca le altre riforme che sarebbero in dirittura d’arrivo, ma il condizionale è d’obbligo. Come quella della giustizia che sarà discussa a Palazzo Chigi il 30 giugno insieme alle misure sul terzo settore. Nel nuovo Senato, dopo i continui stop and go, il ministro annuncia che «ci sarà una riduzione della componente dei sindaci e aumenterà la componente delle regioni. Dovrebbe inoltre essere ridotto il numero complessivo dei membri». Nelle prossime ore il ministro aprirà il tavolo con i partiti che sostengono il governo Renzi, il primo faccia a faccia sarà con il Nuovo centrodestra (Gaetano Quagliariello, Renato Schifani e i capigruppo alla Camera e al Senato Nunzia De Girolamo e Maurizio Sacconi). Grillo da parte sua taglia corto e lancia l’ultimatum al premier: o con noi o con Berlusconi.

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