I funerali di Ciro: sotterriamo l’odio, il suo sorriso sia il segnale lanciato da tutti gli stadi
Accompagnato da una folla commossa di migliaia di persone il feretro di Ciro Esposito, ricoperto da decine e decine di sciarpe dei tifosi, ha lasciato la camera ardente per avviarsi nella piazza di Scampia che da oggi è a lui intitolata e dove si è svolto il funerale con il rito evangelico. “E’ il momento della preghiera”, ha detto la mamma di Ciro, invitando tutti al raccoglimento. Don Luigi Manganiello prima di recitare il Pater Noster ha detto che la famiglia di Ciro Esposito ha fatto a tutti “scuola di misericordia”. L’appello lanciato ai tanti tifosi presenti è stato di fare di Napoli una città dell’amore, in nome di Ciro: “Non l’odio ma il suo sorriso – è stato detto – sia il segnale lanciato da tutti gli spalti. Napoli non sarà vinta dal male”. “Ragazzi non siate animati da sentimenti di odio e di vendetta – ha detto il pastore iniziando il rito – momenti così non accadano in alcun posto di Italia”. “Non deve accadere mai più – ha aggiunto – che la vita di un giovane venga stroncata brutalmente. Mi rivolgo a tutte le tifoserie d’Italia: allo stadio portate sciarpe, bandiere, fischietti, trombe non coltelli,spranghe e pistole. Che Dio vi benedica”. Tanti i tifosi in piazza, tra cui anche Genny De Tommaso, detto Genny la carogna, tra i primi a soccorrere Ciro Esposito dopo l’aggressione.
Il fratello Pasquale gli ha dedicato una canzone. Il presidente del Napoli calcio Aurelio de Laurentis ha elogiato la famiglia di Ciro che non ha perso di vista, nella tragedia, i veri valori morali della vita. Ha poi auspicato che dalla morte di Ciro, che è anche la morte del calcio italiano, si possa ripartire per il recupero della sportività. Un saluto alla famiglia e a Napoli è arrivato anche dal sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, presente ai funerali. La fidanzata di Ciro ha letto una frase di Sant’Agostino e ha concluso ricordandone l’entusiasmo: “Il suo tifo era pulito – ha detto – sotterriamo la violenza”. “E’ come se fossi nascosto nella stanza accanto – ha detto la ragazza – Chiamami con il nome con cui mi hai sempre chiamato, non cambiare il tono della tua voce, continua a ridere di quello che ci ha sempre fatto ridere”.
La madre Antonella ha testimoniato il modo in cui la preghiera l’ha sostenuta e le ha dato certezza che Ciro sarebbe stato in pace. “Mio figlio ha glorificato Dio, ha pregato per la salvezza del cuore prima ancora che per quella del corpo. Dio ci ha accompagnati, se Ciro non è uscito sano da questa prova è perché questo non era nei piani di Dio. Prego perché Ciro porti amore nello sport in tutta Italia, tenete alta la bandiera di Ciro, grazie ragazzi”. Alla fine del rito Nino D’Angelo ha ricordato Ciro Esposito: “Sei vivo ancora, sarai vivo sempre”. Prima che il feretro ripartisse in corteo verso l’autolavaggio dove il giovane lavorava, le delegazioni dei tifosi presenti hanno salutato per l’ultima volta Ciro Esposito.