Grecia, un anno fa la chiusura della tv pubblica: sciopero e proteste per la riapertura
A un anno esatto dalla chiusura della radiotelevisione pubblica greca (Ert) decisa dal governo di coalizione l’ 11 giugno del 2013, i dipendenti di tutti i mezzi d’informazione della Grecia, sciopereranno per quattro ore in segno di solidarietà verso i dipendenti della (Ert). «Le associazioni giornalistiche di tutta la Grecia – si legge in un comunicato dei rappresentanti del settore – riconfermiamo la nostra ferma volontà per l’immediata riapertura della Televisione pubblica».
Convocata anche una manifestazione di protesta davanti alla sede della Ert, nella quale sono stati invitati a parlare uomini politici e rappresentanti delle Autonomie locali. Proprio l’11 giugno di un anno fa alle ore 23.11, l’azienda venne chiusa su decisione del governo, a causa della crisi economica che ha sconvolto il Paese: furono licenziati 2600 dipendenti. La decisione provocò un grande shock non soltanto in Grecia ma in tutto il mondo. La direttrice generale della European Broadcasting Union, Ingrid Deltenre dichiarò che una cosa del genere non era mai successa prima in un paese che non si trovava in guerra, mentre il Segretario della Federazione nazionale della stampa italiana, Franco Siddi, la definì «una decisione pericolosissima che può innescare fenomeni di emulazione assolutamente inaccettabili». Dopo una settimana di vaste mobilitazioni in tutta la Grecia, numerose prese di posizione internazionali, atti di resistenza dei lavoratori dell’Ert (occupazione degli studi di produzione, diffusione delle trasmissioni via internet) il Consiglio di Stato sancì, il 17 giugno 2013, l’illegittimità della decisione governativa e ordinò “ipso facto” la ripresa immediata delle attività della televisione pubblica greca. Questa ingiunzione però non ebbe seguito: la Ert continuò a trasmettere in maniera semiclandestina, anche dopo la costituzione, nel 2014, di un nuovo ente radiotelevisivo pubblico, denominato Nerit. Lo sciopero di oggi “battezza” il nuovo governo di coalizione greco guidato da Antonis Samaras che si è insediato proprio martedì con il giuramento al palazzo presidenziale. Il tanto atteso rimpasto che, secondo fonti governative, dovrebbe dare inizio a una serie di cambiamenti preannunciati in direzione dell’uscita della Grecia dai Memorandum e della correzione delle ingiustizie sociali dovute alla crisi economica è stato però molto contestato dalle opposizioni e dai media.
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