Dopo Chrysler e General Motors anche Honda, Nissan e Mazda ritirano milioni di auto per difetti
Honda Motor ha annunciato il richiamo di 2,03 milioni di veicoli a livello globale a causa dei problemi all’airbag, identici (malfunzionamenti vari, inclusa l’ipotesi più di rischio di incendio) a quelli che hanno costretto Toyota poche settimane a intervenire su 2,27 milioni di vetture. Nella documentazione consegnata al ministero dei Trasporti nipponico la società ha precisato che sono quasi 670.000 le unità relative al mercato domestico. Nel mirino sono finiti ancora una volta gli airbag fabbricati dalla Takata, azienza nipponica specializzata di cui Honda è il principale cliente. Nel complesso il richiamo coinvolge i veicoli, tra cui i modelli Fit e Cr-V, costruiti tra agosto 2000 e dicembre 2005, suddivisi in 1,02 milioni relativi al Nord America, 666.000 al Giappone e 154.000 in Europa. Dal 2008 la casa nipponica ha richiamato in nove diverse tranche 6 milioni di vetture aggregate proprio a causa degli airbag difettosi. E dopo Honda, anche Nissan e Mazda hanno annunciato il richiamo di veicoli per difetti all’airbag. Nel primo caso, in base a quanto riferito dalla compagnia, l’iniziativa coinvolge 755.000 unità, di cui 128.000 in Giappone e 627.000 all’estero, con 228.000 solo in Nord America. Quanto al secondo caso, infine, le auto coinvolte sono 159.807.
Nei giorni scorsi si è avuta notizia che la National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa), l’autorità americana per la sicurezza nei trasporti, ha aperto due indagini sul richiamo di 1,2 milioni di auto Chrysler per problemi all’accensione simili a quelli di General Motors. Lo ha riportato il “Detroit News”, sottolineando che le autorità americane hanno ricevute 23 reclami ma nessuna indicazione di vittime o feriti. General Motors, come è noto, ha richiamato ulteriori 3,16 milioni di auto, alle quali sostituirà le chiavi perché l’eccessivo peso potrebbe causare problemi all’iniezione. Lo ha comunicato Gm, sottolineando che il richiamo inciderà sui conti del secondo trimestre per 700 milioni di dollari, inclusi i 400 milioni di dollari dei richiami del 15 e del 20 maggio.