Ora D’Alema si scopre renziano della prima ora. E le liti con Matteo? Un’invenzione giornalistica

27 Mag 2014 15:38 - di Romana Fabiani

Vuoi vedere che, scava scava, il merito è tutto di Massimo D’Alema? Sì proprio lui, il nemico numero uno del giovane e inesperto Matteo che non aveva le entrature internazionali giuste e la «statura di Enrico Letta», il presidente di Italianieuropei che ha fatto finta di uscire dall’agone per lavorare dietro le quinte contro rottamatori e giovani rompiscatole.Il lìder Maximo si è svegliato più renziano che mai e non ha risparmiato lodi commosse al protagonista del miracolo storico di una sinistra che sfonda il tetto del quaranta per cento. «La forza innovativa, il dinamismo, la speranza che Renzi ha portato nella vita politica italiana: questo ha fatto la differenza rispetto al voto dell’anno scorso», dice l’ex premier che fino a ieri ha mosso mari e monti per lasciarlo con il cerino in mano. Oggi D’Alema svela agli italiani di essere rimasto in contatto con Matteo per tutta la campagna elettorale, alla quale – dice  – «ho partecipato con grande intensità. Ci scambiamo impressioni con i messaggi, come fanno i ragazzi…». Ce lo vedete voi l’algido D’Alema a chattare con il giovane premier dispensando faccette ed emoticon? «Dopo la vittoria gli ho fatto i miei complimenti. Gli ho detto che era al di là di ogni aspettativa. Il presidente del Consiglio in questo è molto avvicinabile, semplice, ha mantenuto uno stile molto simpatico, accessibile: ascolta, fa le battute». Tutto risolto? Ma sì, le torte in faccia sono acqua passata. «È parte della lotta politica ma non è mai stato nulla di personale», giura D’Alema, «così come con Walter, mi ha portato a vedere il suo film su Berlinguer, io e lui da soli e sulle scene finali abbiamo pianto. Nella vulgata si dice che ci odiamo, non è vero…». Ma non è che sotto sotto Massimo sogna un posticino al caldo, magari in quella Commissione europea per la cui formazione il leader del Pd farà sentire con forza la sua voce? Sarà una coincidenza, ma in meno di ventiquattr’ore dal pieno di voti al Nazareno si sono riaffacciati i soliti noti: tutti commossi, estasiati, tutti a rilasciare generose dichiarazioni a dispensare consigli (spesso non richiesti). A pensar male si fa peccato… ma quasi sempre ci si indovina.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *