La Germania prosegue nella “colonizzazione” delle imprese italiane: sarà merito della crisi?
Contrariamente alla diffusa percezione di una generale sfiducia della Germania nei confronti dell’economia italiana gli investimenti delle società tedesche dal 2009 al 2012 sono aumentati del 10,9%, passando da 30,2 miliardi a 33,1 miliardi del 2012. A vederla da un altro punto di vista, la Germania si sta “mangiando” l’Italia approfttando della crisi. È quanto è emerso oggi nella seconda edizione del Forum economico italo-tedesco promosso dalla Camera di commercio italiana per la Germania (Itkam). E non solo, perchè il numero delle imprese italiane partecipate da quelle tedesche nello stesso periodo, è aumentato di quasi 100 unità, da 1250 a 1345, per un giro di affari di circa 95 miliardi. L’Italia si conferma quindi per il terzo anno consecutivo un Paese di riferimento per l’import della Germania anche nello scorso nno, visto che tra gennaio e novembre sono stati importati beni per 43,7 miliardi. I settori più attivi sono chimica (13%), metallurgia (13%), mezzi di trasporto (11%), mentre l’agroalimentare rappresenta solo il 7% e il tessile il 5%. «I rapporti tra i due Paesi a livello commerciale sono ottimi e stabili – ha commentato Emanuele Gatti, presidente di Itkam – parliamo di oltre 100 miliardi di attività di reciproco scambio con una crescita prevista ancora in aumento». Ma tutto questo avrò benefici sulla nostra economia o si tradurrà nell’ennesima colonizzazione delle nostre imprese?