Forestopoli, Iovine parla di finanziamenti. Alemanno: «Siamo stati noi a far emergere lo scandalo»

28 Mag 2014 17:02 - di Redazione

«I fatti a cui fa riferimento il pentito Antonio Iovine risalgono a un periodo antecedente la mia gestione al Ministero dell’Agricoltura: i finanziamenti per la forestazione affidati alla ex Agensud, previsti nella delibera Cipe 132 del 1999, furono erogati dalla stessa Agensud nell’anno 2000, quindi prima del mio insediamento nel Dicastero avvenuto nel 2001». Gianni Alemanno replica con puntualità e con tanto di dettagli specifici alle affermazioni, contenute nei verbali riempiti da Antonio Iovine, neo pentito boss dei Casalesi.

Al contrario di fantasiose  ipotesi,  spiega Alemanno nella sua nota,  la «nostra amministrazione ha avuto un ruolo decisivo nel portare alla luce e debellare lo scandalo noto con il nome di “Forestopoli”, denunciato nel 2002 in un rapporto del dirigente del Corpo Forestale dello Stato della Campania, Antonio Spaguolo»  Quella denuncia, aggiunge, «nel 2003 mi consentì di istituire una commissione che revocò tutti gli appalti che erano stati precedentemente assegnati e permise alla magistratura di acquisire elementi decisivi per inquisire i pubblici ufficiali che avevano permesso l’assegnazione di quegli appalti». «Per quanto riguarda la manifestazione a cui fa riferimento il pentito si tratta di una normalissima manifestazione elettorale di Alleanza nazionale, organizzata nel 2005 dall’allora candidato al Consiglio Provinciale Giacomo Caterino, su cui all’epoca non pendeva nessuna accusa e nessun sospetto – continua Alemanno – Questa manifestazione, a cui ero andato su invito del Partito, non aveva, per altro, nulla a che fare con i temi relativi alla forestazione». Da rilevare, conclude l’ex ministro dell’Agricoltura che lo stesso «Giacomo Caterino fu arrestato nel 2007 per un’inchiesta relativa alla Provincia di Caserta, molto tempo dopo aver abbandonato Alleanza Nazionale ed essere passato al gruppo dell’Udeur».  Il boss Antonio Iovine, in un verbale depositato al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), rivela che nelle casse del clan dei Casalesi finirono alcuni finanziamenti del ministero dell’Agricoltura per il rimboschimento nell’Alto casertano. La vicenda viene collocata da Iovine nei primi anni Duemila. «Si trattava – si legge nel verbale – di lavori appaltati attraverso finanziamenti del Ministero dell’Agricoltura e Della Volpe Vincenzo ottenne di essere colui che avrebbe gestito per conto del clan i relativi appalti». Della Volpe, secondo il pentito «utilizzò anche imprese del Napoletano, vivai che avevano le categorie giuste per accedere a questi finanziamenti. Se non sbaglio – aggiunge Iovine – questi finanziamenti si riferiscono al periodo in cui il ministro dell’Agricoltura era Alemanno e ricordo il particolare che il ministro venne a San Cipriano per una manifestazione elettorale al cinema Faro su invito di mio nipote Giacomo Caterino, anche lui impegnato in politica tanto che è stato candidato alle elezioni comunali e provinciali ed è stato anche sindaco di San Cipriano».

 

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