Divorzio breve, gli italiani sono quasi tutti d’accordo. Malgrado i costi…
Più di otto italiani su dieci sono favorevoli al cosiddetto “divorzio breve”, cioè a tempi di separazione più veloci per poter ottenere il divorzio rispetto agli attuali tre anni. Lo rivela un sondaggio dell’Eurispes. L’argomento è di grande attualità dopo che la commissione Giustizia della Camera ha approvato, una settimana fa, una proposta di modifica dell’attuale normativa sul divorzio che riduce i tempi della separazione a 12 mesi, in caso di contenzioso, o a 6 mesi, se l’addio è consensuale, indipendentemente dalla presenza o meno di figli. Un provvedimento che comunque dovrà completare l’iter parlamentare. Secondo la rilevazione dell’istituto di Gian Maria Fara, dunque, l’84 per cento del campione è favorevole ad abbreviare i tempi della separazione, e si tratta di un orientamento stabile e ben radicato presso l’opinione pubblica, come confermano i dati degli ultimi tre anni: se i favorevoli al divorzio breve erano l’82,2% nel 2012, sono passati all’86,3% nel 2013 per attestarsi all’attuale 84%. La fascia di età più convinta è quella di mezzo, cioè di chi ha tra 35 e 44 anni (90,2%) o tra 45 e 64 anni (88,1%). Ma anche i più giovani si mostrano d’accordo (l’86,1% tra 18 e 24 anni e l’83,1% tra 25 e 34). Più ‘resistenti’ gli over 65 (70%). Il divorzio breve raccoglie consensi soprattutto tra diplomati (86,6%) e laureati (85,9%) e tra conviventi (92,2%) e separati/divorziati (90,4%). Quanto all’orientamento politico, risultano pari gli elettori di centrosinistra (89,9%) e di centrodestra (89,8%) mentre quelli di sinistra (84,6%) e di destra (82,1%) sembrano un po’ più conservatori. I meno favorevoli sono coloro che si collocano al centro (77,2%). L’Eurispes ha stimato in circa 50 milioni di euro all’anno i costi che il sistema giudiziario, e quindi lo Stato, deve sostenere per separazioni e divorzi, con un costo medio di 815 euro a procedimento. A questo importo va aggiunta la perdita di retribuzione dei due coniugi che devono assentarsi dal lavoro sia per incontrare i propri legali che per presentarsi alle udienze: una cifra che arriva a circa 2.400 euro a coppia. La maggior parte dei procedimenti inoltre è assistito da due legali che le parti devono pagare di tasca propria: le spese per l’assistenza legale vanno da 3.000 euro (per una separazione consensuale) a 13.000 (ad esempio per una causa di divorzio). Secondo l’istituto, il divorzio breve non eliminerà questi oneri ma potrà contribuire a calmierarli, sia per quanto riguarda quelli sostenuti dagli ex coniugi sia per quelli di cui deve farsi carico lo Stato.