Altra doccia fredda sull’ottimismo del governo: dopo Pil, export e investimenti calano anche i consumi
Consumi ancora al palo: -3,7% è il risultato nei primi 3 mesi dell’anno delle imprese del commercio e -2,6% per quelle dei servizi. Molto cauti i giudizi riguardo alla ripresa: per i due terzi delle imprese del commercio e i tre quarti dei servizi sarà “calma piatta” anche nel secondo trimestre. Tutto ciò, che gela l’ottimismo del governo dopo i dati negativi del Pil, dell’export e degli investimenti, emerge da un’indagine del Centro studi Unioncamere. Con un lieve cenno di risalita rispetto ai due trimestri precedenti, resta ampiamente sotto l’asticella dello zero la dinamica delle vendite commerciali nei primi tre mesi del 2014. La perdita di fatturato – segnala l’indagine congiunturale di Unioncamere – continua a essere di entità rilevante tra le imprese con meno di 20 dipendenti (-4,5%), ma è comunque consistente anche tra quelle di dimensioni maggiori, compresa la grande distribuzione organizzata (-1,6%). Tra i settori il più penalizzato è quello del commercio al dettaglio non alimentare (-4,2%), seguito dal Food (-3,4%). Ipermercati, supermercati e grandi magazzini fermano invece la caduta al -1,6%. Il desiderio di voltare pagina con la crisi induce il 24% delle imprese commerciali ad attendere un miglioramento del proprio fatturato tra aprile e giugno prossimo, mentre il 10% prevede una riduzione ulteriore delle vendite. La componente più cospicua, tuttavia, resta quella degli imprenditori che non si aspettano modifiche del quadro attuale (sono il 66%). Le maggiori attese di recupero interessano iper e supermercati e le imprese di maggiori dimensioni.