Stakhanoviste, sovraniste, social: le donne di centrodestra al top fra gli eurodeputati più attivi
Ci sono due donne del centrodestra al vertice della classifica degli eurodeputati italiani più attivi. Sono Barbara Matera di Forza Italia e Roberta Angelilli del Nuovo centrodestra, che si piazzano in posizioni top anche rispetto all’intera assemblea di Bruxelles: rispettivamente prima e sesta. Un dato su cui riflettere in tempi in cui si discute molto di quote rosa. A fare le pulci al lavoro dei parlamentari europei
ci ha pensato l’Osservatorio istituzionale dell’Università di Siena, sulla base dei dati riportati nei siti istituzionali ed elaborati da La Stampa Academy, «la palestra di giornalismo grafico e digitale, organizzata insieme a Google e conclusasi lo scorso 24 marzo», spiega il quotidiano torinese, nel servizio in cui illustra i risultati dell’elaborazione. Sono sette i parametri presi in considerazione per misurare il lavoro degli eletti a Bruxelles nella legislatura che sta per concludersi: «Voti ai quali il parlamentare ha partecipato, proposte di legge, rapporti presentati, rapporti in commissione, interrogazioni, dichiarazioni scritte, proposte di risoluzione». Dunque, un indice che è, sì, quantitativo, ma che non si limita solo alla semplice presenza, prendendo piuttosto in considerazione l’impegno attivo messo in campo dai rappresentanti italiani in Europa. Il terzo posto del podio è occupato da un uomo di FI, Sergio Paolo Silvestris, settimo in assoluto, anche lui nell’eurocentrodestra italiano, che a Bruxelles si ritrova nel gruppo del Ppe e va ancora sotto il nome di Pdl, benché in Italia il partito di riferimento non esista più. Oltre all’«indice Stakhanov», lo studio prende in esame il cosiddetto «indice De Gasperi». Misura, si legge su La Stampa, «la fedeltà al gruppo di appartenenza europeo rispetto al partito nazionale e viceversa». Detto in termini più semplici, è un termometro sul tasso di europeismo dei singoli deputati. La classifica qui è guidata da Luigi Berlinguer e Vittorio Prodi del Pd e, in terza posizione, da Alfredo Antoniozzi del Ncd. I tre sono praticamente appiattiti sulle posizioni di Bruxelles, distanziandosene appena dello 0,2% nel caso di Berlinguer e dello 0,27% degli altri due compagni di podio. Ma, in un momento in cui l’Europa è spesso “matrigna” dell’Italia, siamo certi che un europeismo così allineato vada considerato come un punto di merito? È evidente che, in questo caso, numeri e percentuali non sono affatto neutri e la loro interpretazione va rimandata alla sensibilità di ognuno. Varrà quindi la pena riportare che in coda a questa classifica ci sono Magdi Cristiano Allam di Fratelli d’Italia, Cristiana Muscardini, che in Italia si riconosce nella formazione dei Conservatori e social-riformisti, e Gianni Vattimo, indipendente eletto con l’Idv. Dunque, un podio nuovamente a guida centrodestra e in cui è presente una donna, della quale, tra l’altro, La Stampa sottolinea «la passione nel difendere» l’italianità e il manifatturiero. Infine, l’«indice social», considerato importante perché, scrive il quotidiano, «segnala una tendenza anche nella disponibilità al dialogo e a rispondere alle domande degli elettori». Anche qui la più attiva è una donna: si tratta di Lara Comi di FI, seguita da Magdi Cristiano Allam e Gianni Pittella.