#matteononrisponde: Renzi già si è stufato di “cinguettare”, la luna di miele con twitter è finita
Voi chiedete, Matteo Renzi risponde. Era partito in tromba il premier su twitter con l’hastag #matteorisponde, insidiando anche la presenza di Grillo sul social forum. Ma dal 27 marzo Renzi non “cinguetta” più, l’innamoramento per questa forma diretta di colloquio con gli
italiani è cessato bruscamente. Silenzio per ben 11 giorni, eppure gli argomenti e le domande della gente non sono mancate. Ci aveva lsciato con “Tutti i partiti, maggioranza e opposizione, hanno espresso voto unanime per giudice Cantone all’Anticorruzione #lavoltabuona. Bene così”. Poi il buio. Undici giorni non sono pochi per chi si era presentato come un fan del cambio di passo comunicativo con gli italiani. Matteo non risponde. Fino a un’oretta fa. Senza dubbio gli è stato fatto notare, probabilmente in mattinata ha letto la Repubblica dove in un articolo si considera il suo silenio come un “ripudio” di Twitter. Quindi deve aver ripreso in mano il suo smartphone digitando alla svelta un messaggino da 140 caratteri e facendo “Un sincero in bocca al lupo a Roberto Casaleggio. Davvero, di cuore. Lo aspettiamo in forma per tornare a essere… in disaccordo con lui!”. Un po’ pochino. Magari nelle prossime ore i suoi follower – oltre il milione- saranno ricoperti di risposte disattese in questi giorni, ma per ora il trend parla chiaro. Il premier deve essersi stancato e si è preso una pausa. L’entusiasmo per la voglia di comunicare direttamente con la gente senza filtri è venuto meno. Un po’ in sintonia con i tanti annunci e proclami finiti, ad oggi nella palude, come la legge elettorale e la riforma del Senato. Troppi impegni, troppi pensieri, troppi scogli e fronde interne nel Pd gli hanno fatto passare la voglia di twittare? Troppe domande imbarazzanti da parte dei suoi seguaci? O qualche insulto di troppo? Del resto, la svolta silenziosa è netta. Lui stesso attraverso Twitter intendeva veicolare l’idea del premier che non dorme mai, che lavora per noi fin dalle prime ore del mattino. Come quando postava le immagini di Roma all’alba fotografate dalla finestra di Palazzo Chigi. Sul suo profilo si poteva vedere postate anche le foto dei faldoni e dei documenti durante le fasi di lavoro; si trovavano le sue interviste i suoi interventi. Ora il nulla. Sarà una crisi passeggera o le difficoltà lo hanno già “smontato”?