Dopo decenni la sinistra china il capo in onore dei missini uccisi negli anni ’70

29 Apr 2014 18:14 - di Giovanni Trotta

Anche quest’anno Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi sono stati ricordati a Milano nell’anniversario della morte in due cerimonie. La prima alle 15, per Sergio Ramelli, si è svolta a viale Pinturicchio nei giardini dedicati al giovane 18enne. Poco più tardi, in viale Lombardia, è stato ricordato Enrico Pedenovi. A entrambe le celebrazioni il Comune di Milano ha inviato una corona di fiori. «Abbiamo condiviso che bisogna arrivare a una pacificazione». Così il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha partecipato (senza fascia tricolore) alle celebrazioni per il ricordo della morte di Sergio Ramelli, il giovane missino ucciso nel 1975 da estremisti di sinistra. Per Pisapia, eletto alla guida di una coalizione di centrosinistra, è stata la prima volta dall’inizio del suo mandato. Accolto dallo storico esponente del centrodestra milanese, Riccardo De Corato di Fratelli d’Italia e da altri esponenti della destra lombarda, e accompagnato da una folta pattuglia del Pd (dal segretario cittadino Pietro Bussolati al capogruppo in consiglio comunale Lamberto Bertolè, da numerosi consiglieri all’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran), Pisapia ha osservato il minuto di silenzio in ricordo del giovane davanti alla corona di fiori del Comune nei giardini dedicati a Ramelli in via Pinturicchio, a due passi da casa sua e dal luogo dell’omicidio. «Il messaggio sulla lapide in ricordo di Ramelli deve essere condiviso – ha detto il sindaco -. Bisogna arrivare a una pacificazione per far sì che fatti simili non si ripetano più». Per Pisapia poi la sua presenza (primo e ultimo sindaco presente alle celebrazioni fu Gabriele Albertini, nel 2005, per l’inaugurazione dei giardini) potrebbe aiutare ad evitare tensioni nel tradizionale e contestato corteo dei giovani dell’estrema destra, in memoria proprio di Ramelli. «Credo che la mia presenza e quella di molti consiglieri possa evitare che si verifichino problemi. Se segnali come questo possono essere utili – ha concluso Pisapia – ci sarà sempre il mio impegno, come in passato». Come si ricorderà, durante tutti questi anni, a cominciare dal 1975, le cerimonie per Ramelli si sono sempre svolte in un clima di tensione, e in occasione del primo anniversario quattro giovani missini furono denunciati. Ogni anno, poi, le varie associazioni antifasciste si sono sempre opposte alla commemorazione e al ricordo del diciottenne assassinato dal servizio d’ordine di Avanguardia Operaia a colpi di chiave inglese.

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