Davanti alla sede del “Secolo” per capire meglio la storia d’Italia: la gita di una scolaresca senese

16 Apr 2014 11:59 - di Redattore 89

Una scolaresca ferma davanti alla sede storica del Secolo d’Italia e un professore che tiene una lezione sulla storia del Msi. È la scena che si presentava stamattina in via della Scrofa, di fronte alle ultime pagine cartacee del giornale, che ancora campeggiano nella bacheca fuori dalla redazione. La classe era una quarta del liceo classico “Alessandro Volta” di Colle Val d’Elsa, in provincia di Siena, a cui il professore di storia, Stefano Santini, ha proposto una gita un po’ fuori dai normali canoni delle “vacanze romane” per studenti. Non solo un tour dei monumenti più noti, ma un percorso a tema in cui il “potere” è il filo conduttore di una lunga chiacchierata itinerante che va dai siti della Roma repubblicana e imperiale ai luoghi della Roma dell’Unità d’Italia fino a quelli delle Repubbliche di oggi. La prima in particolare. Il tour è iniziato dalle sedi del Partito socialista italiano e del Partito liberale italiano, si concluderà davanti quelle della Dc e del Pci, passando prima per via di Torre Argentina, dove si trova il Partito radicale. Nel mezzo c’è stata la tappa a via della Scrofa, in cui le bacheche del Secolo sono il primo, più immediato segno di come e quanto questo posto rappresenti la casa della destra italiana. Aspirazione tipica toscana, appunti in mano e dialettica serena, il professor Santini, in una rapida carrellata, ha raccontato come sia nato il Msi, il sostegno al governo Tramboni, la segreteria Almirante e la svolta di Fiuggi. Di fronte al fuori programma di una rapida intervista, si è schermito dicendo che «sono di estrema sinistra», ma ad ascoltare la sua lezione nessuno se ne sarebbe accorto, perché – ha replicato – «un insegnante di storia questo deve fare: raccontare i fatti». Affermazione che ha suscitato l’applauso degli studenti e il sorriso della collega di inglese Patrizia Del Lungo, che ai ragazzi, invece, proporrà una panoramica su come la cultura anglosassone, attraverso film e fenomeni di costume, abbia fatto breccia in Italia dal dopoguerra in poi. «Questa parte di storia di solito viene saltata», ha raccontato Filippo, uno dei ragazzi, parlando del giro guidato fra i partiti. «Il dopoguerra non si riesce quasi mai a fare», gli ha fatto eco Alice. Loro, invece, con tutti i compagni di classe, lo affronteranno con approfondimenti e tesine, dedicati in particolare alla storia dei partiti. Lo hanno deciso insieme al professore, per capire meglio questo pezzo di storia italiana di cui sanno quello che si sa per «cultura generale», ma su cui la scuola in molti casi non si sofferma neanche un attimo. In molti, ma non in questo. «Porteranno questo lavoro all’esame dell’anno prossimo e ci lavoreranno anche durante le vacanze di Pasqua e durante quelle estive», ha spiegato Santini, che, evocando il lavoro extra, per la prima volta non ha ricevuto sguardi di approvazione dai ragazzi.

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