Tre crolli in poche ore a Pompei. Il ministro Franceschini interviene, ma solo su Twitter…
Cade a pezzi Pompei, la celeberrima area archeologica patrimonio dell’umanità. Domenica due crolli allarmanti: il muro di una tomba nella necropoli di Porta Nocera un altro crollo nel Tempio di Venere. Oggi ancora una cattiva notizia sul progressivo disfacimento: a venire giù è stato un muro di 2 metri in un’area non scavata di via Nola. Si tratta del costone di una bottega chiusa al pubblico nella regione V, insula 2, civico 19. Il costone di terra ha pressato l’area a causa delle piogge provocando il cedimento. Il neoministro ai Beni culturali Dario Franceschini affida il suo sconcerto e la sua impotenza a twitter: “Nella notte Sorrentino vince l’Oscar e crolla un altro muro a Pompei. E’ una lezione: credere nella nostra bellezza e tutelarla con orgoglio”. Già: ma a chi spetta se non a lui l’arduo compito?
Tutti ricordano l’accanimento contro l’ex ministro azzurro Bondi quando Pompei si deteriorava progressivamente. Ora anche gli azzurri di Forza Italia, che pure sono i primi a ricordarlo all’opinione pubblica, sono stanchi di polemiche ad personam. E così Giancarlo Galan, presidente della Commissione Cultura della Camera, invoca più decisionismo: il piano di messa in sicurezza del sito va avanti da troppo tempo, osserva.
”Gli episodi di questi giorni – dichiara il Direttore Generale Luigi Malnati che in questo momento regge la Soprintendenza – sono stati causati ancora una volta dal maltempo e dalle forti piogge, le stesse che hanno provocato danni in tante altre località. Questo avviene in un sito di età romana, con strutture antiche conservate anche in elevato, che sono alla luce da più di due secoli. Si ricorda che l’area archeologica di Pompei conserva circa 2 milioni di metri cubi di strutture murarie antiche, 17 mila metri quadrati di intonaci, 12 mila metri quadrati di pavimenti. La gran parte dell’area archeologica è oggetto del massiccio intervento del Grande Progetto Pompei, che sta procedendo nei tempi stabiliti e interesserà la messa in sicurezza e il restauro di tutte le strutture, incluse quelle interessate dai recenti cedimenti. Con la riapertura della Casa del Criptoportico abbiamo avuto un primo risultato concreto e altri seguiranno nelle prossime settimane”.