Salta il convegno del Cnel. Per togliere i riflettori all’anti-renziano Passera

6 Mar 2014 14:02 - di Redazione

Tanta pubblicità per nulla, una straordinaria e capillare organizzazione dell’evento andata in fumo. È saltato all’ultimo momento, con i giornalisti avvertiti via mail un’ora prima dell’avvio dei lavori, il convegno del Cnel per esporre l’ultimo studio «Sul bilancio dello Stato e sui debiti della pubblica amministrazione verso il sistema delle imprese”. Motivo ufficiale: fantomatiche «cause tecniche intervenute improvvisamente». Ma a far saltare il meeting dal prestigioso panel (tra gli interventi previsti, oltre a quello del presidente del Cnel, quello di Michele Vietti, Raffaele Squitieri e Giorgio Squinzi), invece, è stata la bufera che si è abbattuta sull’ex ministro dello Sviluppo economico del governo Monti, Corrado Passera. L’ex banchiere, una carriera d’oro in Omnitel, Poste, Alitalia e Banca Intesa, negli ultimi giorni si è fatto notare per gli affondi contro il governo Renzi, accusato di rappresentare il vuoto programmatico. Il sacro furore civico ha spinto Passera a fondare un nuovo partito (l’ennesimo nella scacchiere della politica), l‘Italia Unica, per dare voce alla sua ricetta per uscire dalle secche della crisi economica.  Il mite Passera ha lanciato fendenti a tutto campo: dal Jobs Act («sotto il titolo il nulla») alla legge elettorale («L’Italicum è un disastro, è una pessima risposta a un grande bisogno»). Così l’ospitata del potente ex ministro montiano, mimetizzata a detta di chi ha storto il naso, non è piaciuta a molti ambienti del Cnel, soprattutto ai sindacati, anche per la coincidenza della scadenza tra una anno del mandato di Marzano a capo dell’istituto. «L’ente spesso ospita convegni organizzati da altri», spiega Michele Gentile, consigliere Cnel in quota Cgil, «nei volantini circolati internamente, l’evento non veniva presentato come organizzato dal Cnel. E invece due giorni fa, quando esce il programma ufficiale, scopriamo che c’è il logo del Cnel: un organo di rilievo costituzionale che affida le conclusioni di un importante studio a un privato cittadino, nonché fondatore di un neonato programma elettorale. Non le pare un po’ strano?». La rivolta consumatasi all’interno di una burrascosa riunione ha portato alla cancellazione del convegno al quale, tra l’altro, il presidente di Confindustria ha dato forfait preferendo spedire nell’arena un suo rappresentante.

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