Moretti, timida retromarcia sul super-stipendio: «Se c’è alternativa a me, ben venga: è giusto risparmiare»
Quella frase sulla possibile fuga dall’Italia in caso di tagli al suo maxi-stipendio lo ha trascinato in una polemica che l’ha visto praticamente da solo contro l’ira di un’intera nazione indignata. Ma Mauro Moretti, ad di Ferrovie dello Stato, è solo un po’ pentito, solo un po’, a sentire le sue dichiarazioni. «Se c’è una alternativa migliore ben venga alla guida delle Ferrovie dello Stato», ha detto oggi, presentando il piano industriale agli investitori in Assolombarda. «Ogni euro risparmiato – ha aggiunto Moretti – è a vantaggio del contribuente». Quanto al mestiere del ferroviere e di chi guida le ferrovie, secondo il manager “è uno dei più duri che si possono affrontare nella realtà italiana”. «Molti miei predecessori – ha aggiunto – dicono che una realtà così difficile non l’avevano mai vista. Siamo una delle aziende più grandi d’Italia – ha affermato -, siamo una realtà industriale e non stiamo a poltrire negli uffici». «La sfida – ha aggiunto Moretti – è valorizzare il capitale investito nel gruppo, è capitale pubblico che va a beneficio del contribuente, e questi ha interesse a che il gruppo vada gestito nel migliore dei modi e se ci sono alternative migliori alla guida che possa gestirlo meglio, ben vengano». Dal 2006, ha spiegato Moretti, «abbiamo fatto un drammatico risanamento, altrimenti saremmo falliti, come successo per altri gruppi di terra, acqua e aria. Noi siamo un’impresa, e usiamo gli strumenti dell’impresa. Non possiamo fare altro, se ci sono altre scelte, quelle dipendono dal mondo politico», ha aggiunto. Non poteva mancare la replica a Diego Della Valle, patron della Tod’s e socio di Ntv. «Nel 2006 nessuno voleva fare l’Ad di ferrovie, lo si ricordi: farlo è una storia di fatica, non di giochetti per fare mezzo minuto di share». Moretti ha poi annunciato l’arrivo della nuova Freccia Rossa, ossia l’Etr 1000, fra il 2015 ed il 2017: andrà a 350 all’ora, ma quanto costerà?