Marine Le Pen chiama a raccolta gli euroscettici: e ora riportiamo gli Stati sovrani a Bruxelles

24 Mar 2014 18:05 - di Redazione

Guarda alle europee Marine Le Pen e si rivolge a «tutte le forze euroscettiche d’Europa» perché si alleino «in difesa degli Stati nazione, del ritorno della democrazia, della sovranità dei popoli e delle identità nazionali». La leader del Front national, che

ha sbancato le amministrative francesi, dunque, si pone già oltre quel turno di ballottaggio a cui giunge trionfante e a cui invece guardano con estrema preoccupazione gli altri partiti. Il presidente Francois Hollande appena arrivato all’Aja per il vertice sulla sicurezza nucleare e per la riunione straordinaria del G7 sull’Ucraina potrebbe tornare a Parigi già in serata. Il premier socialista Jean Marc Ayrault si è spinto fino a chiedere una grande alleanza con centristi e Ump pur di bloccare l’ascesa del Front national. Le «forze democratiche e repubblicane», le ha chiamate Ayrault, cercando di creare una sorta di arco costituzionale d’Oltralpe, al quale però l’Ump si è sottratto. «Non chiederemo mai di votare Fn come non chiederemo mai di votare socialista», ha replicato il segretario generale del partito neogollista Francois Copé, che ha cercato piuttosto di intercettare il voto lepenista per il proprio partito. Un’operazione che non ha trovato sponda nella Le Pen, la quale ha rivendicato la totale autonomia del proprio partito. «Non ci alleiamo con nessuno», ha chiarito, aggiungendo che «oggi non siamo più un partito di contestazione ma di adesione, pronto ad assumersi le responsabilità di governo, dai comuni fino all’Eliseo». All’orizzonte, però, c’è già Bruxelles, quell’Europa delle burocrazie che la Le Pen vorrebbe scardinare con un altro scossone e con alleati di altri Paesi. Dobbiamo «essere il più possibile numerosi nei banchi del Parlamento europeo», ha detto nel corso di un’intervista all’Ansa, durante la quale ha lanciato un appello a tutti gli euroscettici, dal M5s alla Lega. «Noi ci siamo e ci saremo», è stata la risposta immediata della Lega, che in nome della comune battaglia anti-euro è evidentemente disposta a sorvolare anche sulla connotazione fortemente nazionale e nazionalista del Fn, che invece può trovare un suo interlocutore naturale in Fratelli d’Italia. Non a caso, già nel corso del congresso di inizio marzo, il partito guidato da Giorgia Meloni aveva manifestato la volontà di cercare un dialogo con il Fn. Un dialogo che ora, anche alla luce dell’appello della Le Pen, può diventare vera e propria collaborazione. «Ha detto bene Marine Le Pen: in alto ci sono loro con l’euro, e questa Europa burocratica, in basso ci siamo noi con il popolo. Questo è un segnale che l’Europa dei popoli manda ai poteri forti e che in Italia dobbiamo saper raccogliere. Noi vogliamo provarci», ha detto Ignazio La Russa, mentre Gianni Alemanno ha sottolineato che «la vittoria di Marine Le Pen è un segnale per tutta l’Europa: per uscire dalla crisi economica e per difendere la solidarietà sociale l’unica strada è quella di uscire dall’euro». «Il successo di Marine Le Pen in Francia – ha commentato poi la Meloni – è solo il preludio a quello che succederà anche in Italia e in tutta Europa: è la rivolta del popolo che si sente tradito da questa Europa, che dice basta all’euro e si riprende i propri diritti e la propria sovranità. Già dalle prossime europee di maggio sono sicura che saranno premiati i movimenti come Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, che – ha concluso – prendono ordini solo dal popolo italiano e si rifiutano di prenderli dalle banche o dalla Merkel».

 

 

 

 

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