Immigrazione, la Spagna contro l’Ue: «Non ci dia lezioni». L’Italia prenda esempio…

3 Mar 2014 17:11 - di Mariano Folgori

Sull’emergenza immigrazione l’Italia dovrebbe prendere esempio dalla Spagna, che sa rispondere per le rime alla Commissione europea, quando Bruxelles sale in cattedra in tema di respingimenti e critica ingiustamente i Paesi frontiera del Mediterraneo,senza nemmo offrire l’aiuto che sarebbe nacessario a chi è in prima linea nel fronteggiare le ondate migratorie. Al ministro degli interni iberico, Jorge Fernández Díaz, non è ad esempio andata giù la reprimenda  del commissario per gli affari interni, Cecilia Malmström, che su twitter ha bollato come «imprudente» e «inadeguato» l’intervento della Guardia Civil per respingere l’assalto del 6 febbraio alla frontiera dell’enclave di Ceuta, nel corso del quale morirono annegati 15 immigrati. Il ministro spagnolo gliele ha cantate direttamente alla Malmström, esprimendole  innanzitutto la «delusione» per le sue dichiarazioni e  rimproverandola di averle rese note attraverso twitter e non con i canali istituzionali. Poi le ha spiegato che la Guardia civil non ha commesso alcuna irregolarità e che non è responsabile delle morti: «Le nostre forze di sicurezza hanno agito solo per dissuadere, tanto che 23 immigrati riuscirono a entrare». Inoltre  ha sollecitato l’Ue a versare al suo Paese 45 milioni di euro di aiuti urgenti per affrontare l’emergenza «di forte pressione migratoria» cui sono sottoposte le enclavi spagnole in Marocco di Ceuta e Melilla. «Gli immigrati – ha sostenuto Diaz – tentano di entrare nel nostro territorio, e quindi in Europa, solo per motivi economici, tanto è vero che sulle migliaia di persone respinte lo scorso anno soltanto 41 hanno chiesto asilo politico». «Il Commissario – ha aggiunto – ha il diritto di essere interessato, nell’ambito delle sue competenze, a quanto accaduto, ma dovrebbe essere cauto e deve farlo attraverso i canali appropriati e non attraverso i media». Infine, ha evidenziato come a trarre beneficio da queste polemiche siano «le mafie che organizzano gli ingressi dei clandestini». Insomma, la Spagna rispedisce al mittente le solite accuse dei burocrati di Bruxelles, che normalmente non hanno esperienza dretta di cosa singifichi fronteggiare un’emergenza immigrazione. Ci piacerebbe che analoga energia venisse mostrata dal governo e dalle forze politiche dell’Italia. La Kyenge, è vero, ha smesso d fare danni. Però sono ancora numerose le forze che pretenderebbero di affrontare il fenomeno delle migrazioni abolendo la Bossi-Fini. E che continuano a scambiare la Commissione di Brixelles per l’oracolo di Delfi.

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