Gasparri: «Lavoriamo a un grande centrodestra. E Berlusconi non si è arreso»

20 Mar 2014 20:03 - di Antonella Ambrosioni

Da più parti un esercito di “apocalittici” si sta esercitando a chi dipinge lo scenario più cupo intorno alle sorti di Forza Italia, un clima da countdown per un partito “scippato” della leaderschip di un Berlusconi che si è “autodisarcionato” da Cavaliere. Un partito pronto ad implodere, sostiene chi non vede l’ora di verificare se FI sia in grado di esistere e di ottenere consensi al di là della figura del suo leader. Resta nel contempo sul tappeto il nodo che più ci sta a cuore: come si riorganizza il campo conservatore. Il punto della situazione, fra realismo e ottimismo, lo fissa il vicepresidente del Senato.

Maurizio Gasparri, si apre un capitolo nuovo. Quale partita si apre e con quale “schema”?

La partita che ci accingiamo a preparare è quella di sempre, quella di un partito che è il più grande all’interno del centrodestra, come continuano ad attestare i numeri e i sondaggi. Numeri che peraltro hanno dimostrato e dimostrano il fallimento di ogni tentativo di “deberlusconizzare”  il partito, da quello di Fini a quello di Alfano. Il nostro movimento non è solo tra i più importanti a livello nazionale, ma è anche presente e attivissimo nelle amministrazioni locali, a tutti i livelli.

Resta il fatto che la perdita di una leadership come quella di Berlusconi in qualche modo peserà. Come sta vivendo il partito questo momento?

Certo, è una penalizzazione per noi tutta la vicenda che lo ha colpito. Forza Italia naturalmente risente di questa aggressione, che riteniamo un’ingiustizia. Per questo non cesseremo di rafforzare il ruolo di Berlusconi, accentuando la sfida sia sotto il profilo della sua candidatura alle Europee  e sia sotto il profilo giudiziario, attraverso i ricorsi e i responsi che stiamo ancora attendendo. Perché sia chiaro: non si tratta di una vicenda personale che riguarda solo il leader del centrodestra, ma è una vicenda che riguarda l’applicazione della legge e del diritto, una vicenda che riguarda l’equilibrio tra magistratura e potere politico, quindi interessa tutti gli italiani.

Come si riorganizza il centrodestra ?

La partita che ci attende è ricomporre l’unità dei moderati, un tema che deve essere all’ordine del giorno nostro, ma soprattutto dei “velletari” di destra e di centro, un esercito di “nani”, politicamente parlando: tanti piccoli vagoni di un convoglio, ma di cui la locomotiva è Forza Italia.

Quindi?

Casini, tempo fa, in un convegno in cui chiamammo a confronto le tante anime che costellano il mondo dei moderati ammise realisticamente che il suo tentativo di dare vita al Terzo Polo era fallito. Ritengo quindi che sia maturo il tempo in cui dovrebbero incontrarsi due percorsi: i “piccoli” dovrebbero fare un bagno di realismo politico e noi di Forza Italia un atto di apertura e generosità.

Qual è lo stato d’animo di Berlusconi in queste ore?

Prevale amarezza e rabbia, ma non si può non ammirare, pur in questa situazione di caos, la sua voglia di mettersi al lavoro.

A partire dalle Europee? Da più parti si paventa  lo “spettro” di Grillo? Come si contrasta questo rischio, come si prepara la partita europea di maggio?

Ribadendo le posizioni coraggiose e critiche rispetto ai trattati europei, che per primo proprio Berluconi espresse, rimettendoci politicamente, da tutti deriso. Salvo poi scoprire anni dopo che quelle perplessità erano giuste. Dunque, abbiamo le carte in regola per affrontare le prossime elezioni e ribadiremo questi argomenti con serietà .

Si continua a puntare i riflettori sul destino di un partito come il vostro, fondato secondo molti solo sulla leadership di Berlusconi e per ciò debole. Molti usano l’aggettivo “monarchico”. Cosa risponde?

È una lettura ingenerosa da parte soprattutto dei soliti quotidiani, Repubblica e Corriere in testa. Se analizzassero con la stessa penna intrisa di pessimismo altri “declini” sarebbero più credibili. “Monarchico” mi sembra una lettura curiosa e riduttiva. Osservi bene: perché tutti i “valvassori” e i “valvassini”, una volta  messisi in proprio, hanno poi tutti utilizzato nel simbolo dei loro partitini il proprio nome? Anche Alfano… Guarda caso sono tutti  diventati “monarchici” per questo? La leadership è importante per tutti.

Ma c’è il rischio di divisioni interne?

Ci sono confusioni e ambizioni, ma sono tutte situazioni normali che altri hanno interessi ad enfatizzare in maniera sproporzionata. Fanno parte di una dialettica normale in questa situazione. Almeno da noi c’è posto per tutti. Mi sembra, al contrario, che in altri lidi politici i contrasti si giochino in contesti molto più asfittici…

Ai profeti di sventura risponde che…

Di risparmiarsi la fatica: FI è stata e resta protagonista della vita politica del Paese e in ogni regione. Lo dimostra l’inaugurazione dei nuovi circoli in tutti questi mesi su tutto il territorio incontrando le persone, le categorie. Con l’apporto di tutti continueremo a lavorare così.

 

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