Fiuggi, ore 11.05, sala piena: si parte con l’Inno, l’applauso ai marò, il ricordo di Giorgio Almirante
E’ qui la destra? A prima vista, tra gigantografie di D’Annunzio e Mameli, tricolori e tributi ai marò, la strada sembra quella giusta. Le file per gli accrediti, al bar, agli stand del Palaterme e perfino all’angolo della degustazione preannunciano il pienone. E il colpo d’occhio in sala non delude: “Vedo con soddisfazione che c’è tanta gente, nonostante i lavori non siano ancora iniziati, nonostante sia sabato”, commenta dal palco Ignazio La Russa, che alle 11.05 apre i lavori del congresso nazionale di Fratelli d’Italia. E’ un giorno speciale per chi è tornato a Fiuggi a tanti anni di distanza dall’addio al Msi e alla nascita di Alleanza nazionale. Molto è cambiato, tante cose sono accadute ma la comunità, pur dispersa dalla diaspora politica, è quella di sempre, le persone si riconoscono, si salutano, si chiariscono. Quel simbolo di An è ancora qui, vivo, grazie alla Fondazione An che accompagna i Fratelli d’Italia nel suo percorso di ricostruzione della destra, l’applauso della sala al presidente Franco Mugnai testimonia che la scelta di ridare vita al simbolo ha avuto un riscontro immediato nella comunità. Ci si emoziona per l’Inno nazionale cantato da tre soprani, ma anche per la standing ovation ad Assunta Almirante che scatena i cori per lei e per Giorgio, per Giuliana De Medici, che guida la Fondazione intitolata al leader missino e che affianca la nascita del progetto di Fdi. Da Giuliana arriva la condanna per chi ha dimenticato la storia missina, le vittime, l’orgoglio, le idee di Giorgio Almirante, con la speranza che i Fratelli le sappiano rapresentare e testimoniare anche in futuro.
Nelle due ore che precedono il discorso di Giorgia Meloni sul palco arriva il tributo ai marò, chiamato dal coordinatore provinciale Salvati, i fischi per Fini, che fino a ieri aveva tuonato contro il congresso, il saluto del sindaco di Fiuggi Fabrizio Martini che nel giorno della festa della donna ricorda la ragazza vittima di violenza in un paese vicino, proprio ieri, e chiede un minuto di silenzio. Applausi. C’è spazio anche per il saluto di Marco Marsilio, che strappa appalusi ricordando la scommessa di Fratelli d’Italia, cui in pochi all’inizio avevano creduto e che ora rappresentano l’unico terreno certo di cammino politico per la destra. Poi parla il vicepresidente della Camera, Simone Baldelli, che tuona contro i governi non eletti democraticamente, mentre sullo sfondo si legge lo slogan del congresso, “In nome del popolo sovrano”. E non è una coincidenza. Arrivano i saluti di Crosetto, i ringraziamenti all’organizzatore dell’evento Fabio Rampelli, a tutti gli invitati, gli ospiti, il piccolo sfottò di La Russa a Storace, definito il “cicciotto” della famiglia Addams, in richiamo di quell’immagine utilizzata dai media per il trio che guida i Fratelli d’Italia. Poi arriva Giorgia Meloni e si entra nel vivo.