Elezioni europee, la sinistra di nuovo ossessionata da Berlusconi. Ma non lo davano per finito?

21 Mar 2014 18:30 - di Francesco Signoretta

Messo in ginocchio dalla magistratura, cacciato dal Senato con i voti  vendicativi della sinistra, cancellato dalle liste elettorali, dato per finito dagli opinionisti, sbeffeggiato dai comici, costretto a togliersi la medaglia di Cavaliere: i brindisi sulla fine politica di Berlusconi si sono sprecati, è  dai giorni del “golpe istituzionale” che portò Monti a Palazzo Chigi che alcuni ambienti istituzionali, parlamentari e giornalistici non fanno altro che festeggiare. Ma qualcosa non quadra. Nonostante al governo non ci sia più l’Orco cattivo, si continua a parlare in modo ossessivo di lui e questo dimostra l’incapacità dei nuovi protagonisti politici di essere maturi e di salvare la faccia. La campagna elettorale per le Europee è di fatto già iniziata ma di cosa parlano i quotidiani vicini alla sinistra e i loro parlamentari di riferimento? Sempre del Fattore B. Prima hanno parlato di Marina Berlusconi, «sarà lei a scendere in campo», poi di Barbara Berlusconi, «ormai è sicuro, sarà la capolista», poi ancora di Pier Silvio Berlusconi, «vedrete, alla fine accetterà». Dal canto suo Grillo, per attaccare il nuovo premier usa sempre il Fattore B e twitta: «Berlusca&Renzie: tale padre, tale figlio». Il Pd, invece, per attaccare il leader dei Cinquestelle afferma testualmente, ancora con la stessa ossessione: «Grillo è come Berlusconi e ripete alla lettera gli insulti che a suo tempo il leader di FI riservò agli elettori del centrosinistra». E Massimo D’Alema, per tornare sulla scena politica, di che cosa parla? Facile, della candidatura di Barbara Berlusconi: «Penso che in questo momento si deve preoccupare del Milan». Persino un parlamentare semisconosciuto all’elettorato, Gero Grassi, è balzato sulle pagine di cronaca-gossip per aver rilasciato una dichiarazione politicamente profonda, dopo mesi di silenzio: «Dopo essersi autosospeso da Cavaliere, Berlusconi si autosospenda dal Milan». E come avvoltoi si gettano anche tutte le associazioni nel tentativo di essere loro a umiliare il leader del centrodestra ai servizi sociali. Basti leggere quanto detto da Alliance Internationale des Journalistes: «Offriremo a Berlusconi la possibilità di redimersi attraverso l’autentica espiazione delle sue colpe: potrà rendersi utile in progetti europei volti a contrastare il conflitto di interesse». Banale, noioso. Di fronte a tutto questo, per rispondere basterebbe la famosa pernacchia di Totò nel film I due marescialli. Ma c’è poco da ridere: sinistra, grillini e parlamentari in cerca d’autore svolazzano come avvoltoi, chiusi nel loro dilettantismo politico. E si propongono come i salvatori della patria. Povera Patria.

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