Berlusconi sprona i suoi: alle europee convincere gli indecisi. Poi smentisce le voci: i miei figli non si candideranno

22 Mar 2014 13:54 - di Redazione

“I miei figli non saranno candidati nelle liste per le europee, sono tutte invenzioni”. Interviene direttamente Silvio Berlusconi, a Roma, a smentire la ridda di ipotesi sugli eredi da mettere in lista. Marina, Barbara o Pier Silvio? Nessuno dei tre sarà candidato per un seggio a Strasburgo. E dal discorso del Cavaliere si capisce che sarà ancora lui l’elemento trainante della campagna elettorale di fatto aperta oggi. “Siamo in una situazione preoccupante”, e allora è necessario ogni tanto “fare ricorso a qualcosa che strappi un sorriso perché se dovessimo concentrare l’attenzione solo sulla realtà presente e sulla prossima che ci sta aspettando dovremmo essere molto preoccupati”. Così il leader di Forza Italia nel suo intervento alla presentazione dei club di Forza Italia oggi a Roma. Quindi ha parlato dei sondaggi, invitando i militanti del partito a convincere gli indecisi: “Gli ultimi sondaggi dicono che alle europee andrà a votare il 46-47% dei cittadini: un terzo dei voti va a noi e ai nostri alleati, un altro al Pd e ai comunisti e un altro a Grillo. Il 50% di chi non ha ancora deciso come lo convinciamo? Servono i social network ma anche il contatto diretto che può avvenire tramite i club”. I delusi non si convincono, dice ancora Berlusconi, “con la tv, perché chi è deluso non guarda le trasmissioni di approfondimento che infatti sono calate, Servizio Pubblico è sotto il 7%, e nemmeno con i Tg quando parlano di politica. Non li possiamo raggiungere con i giornali, perché il 90% è dall’altra parte e poi quelli del Pd non si convincono perché sono dei militanti. Dobbiamo convincere gli elettori dei Cinque Stelle che sono delusi e disgustati dalle persone che sono in Parlamento”. Ma come Forza Italia dovrà stare in Europa? ”Quando Squinzi minaccia di portare la sua azienda all’estero – spiega il leader – vi accorgete di quanto bisogno vi sia di cambiamento che deve avvenire non andando in Ue a ricevere sorrisi e pacche sulle spalle ma andando decisi e consapevoli dei propri diritti e se qualcosa non va, mettere il veto”. Berlusconi è apparso sfiduciato sulle capacità di scelta dell’elettorato: “Da noi troppe persone seguono nel voto simpatie personali. Casini è un bell’uomo, lo votano perché piace alle signore. Ma gli italiani non pensano al bene del paese che è dato da due forze in campo che si alternano”. E infine ha ribadito le sue critiche alla magistratura: “La missione dei magistrati – ha detto – è di costruire una via giudiziaria al socialismo contro il capitalismo borghese interpretando in modo creativo il diritto e le leggi”.

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