Tolkien voleva tagliare la scena d’amore tra Aragorn e Arwen. Qual era la coppia ideale secondo il creatore degli Hobbit?

15 Feb 2014 12:04 - di

Il poeta inglese Wystan Hugh Auden consigliò allo scrittore britannico J.R.R. Tolkien di eliminare dal Signore degli Anelli la storia d’amore tra l’elfa Arwen e Aragorn, ritenendola superflua, e in un primo momento l’autore pensò davvero di cassarla.  È quanto rivela una lettera inedita dello stesso Tolkien che sarà battuta all’asta dalla casa Bonham’s a Londra il prossimo 19 marzo, stimata tra 6000 e 8000 sterline.

E non è un mistero, del resto, che l’inventore degli Hobbit e della saga dell’Anello fosse poco interessato a quel tratto distintivo del Medioevo rappresentato dall’amor cortese e allo stesso tempo che non considerasse l’intreccio amoroso essenziale per sviluppare le sue narrazioni. In perfetta sintonia, del resto, con la sua passione per le saghe nordiche e in particolare per il Beowulf. Gesta guerriere, dunque, e non languidi baci. Né si troverà in Tolkien l’immagine della donna che spiritualmente eleva il suo cavaliere; non c’è posto, insomma, per una Beatrice dantesca; né per una Ginevra arturiana. Le donne sono relegate a ruoli minori (si potrebbero definire “complementari” alla narrazione) e in questo le pagine tolkieniane rispecchiano lo stile di vita del loro autore, legatissimo a sua moglie Edith ma assorbito prevalentemente dallo studio, dalla scrittura e dai circoli letterari esclusivamente maschili in cui si confrontavano idee sulla religione, sui miti, sull’arte come sub-creazione.

Prendiamo Eowyn, l’eroina più amata e sfortunata del capolavoro di Tolkien: ama Aragorn ma non è da lui corrisposta. L’unione con il capitano Faramir sarà una soluzione di “ripiego” con la quale Eowyn rinuncia alle sue ambizioni guerriere e ai suoi ardori romantici. In fondo Eowyn – che pure fu scelta dalla ragazze di destra alla fine degli anni Settanta come simbolo di un femminismo alternativo a quello egualitarista e di sinistra – è una “sconfitta”. E Arwen è solo simbolo, metafora sublimata, di una femminilità iperuranica. L’amore come lo concepisce Tolkien è ben esemplificato dalla coppia semplice e tranquilla di Sam Gamgee e Rosa Cotton. Tredici pargoli nasceranno dal loro matrimonio per crescere, ridere, ballare e fumare erba pipa tra i verdi prati della Contea. Un amore molto rassicurante e molto “borghese”, senza fremiti romantici né rapimenti mistici. Un amore che è la fotografia di quello vissuto con Edith. La sua “Luthién” (così c’è scritto infatti sulla tomba della moglie di Tolkien). Poteva bastare la letteratura a trasfigurare la quotidianità in uno sfavillante sogno consolatorio. È così che Tolkien ed Edith diventano Beren e Luthién, i due amanti del Silmarillion.

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