Proiezioni sull’Italicum: il centrodestra vince al primo turno con Casini alleato

3 Feb 2014 13:54 - di Redazione

Grazie all’alleanza con Casini il centrodestra avrebbe il premio di maggioranza al primo turno, senza bisogno di andare al ballottaggio. A prospettarlo sul Corriere della Sera, un sondaggio condotto dall’Ipsos di Nando Pagnoncelli.  «Nelll’ipotesi di un’alleanza dell’Udc con il centrodestra – scrive Pagnoncelli – la coalizione raggiungerebbe il 37,9%, affermandosi al primo turno, conquistando il premio di maggioranza e ottenendo 326 seggi (di cui 259 a Forza Italia e 67 a Ncd), rispetto ai 185 del centrosinistra (tutti al Pd) e ai 106 del M5S. In questo modo Pierferdinando Casini si rivelerebbe ago della bilancia, sebbene il modello elettorale, che prevede la soglia del 4,5 non consentirebbe all’Udc di ottenere seggi. Il ritorno di Casini con il centrodestra potrebbe essere quindi determinante per le prossime elezioni. Tuttavia, non raggiungendo la soglia del 4,5% prevista dall’Italicum, Casini resterebbe fuori dal Parlamento. E con lui verrebbero spazzati via i tre quarti dei partiti italiani. Infatti, secondo le proiezioni «solo quattro partiti sarebbero presenti alla Camera, producendo la semplificazione da molti auspicata. L’Italicum potrebbe indurre i soggetti minori a confluire in quelli maggiori, rappresentando un deterrente alla proliferazione dei partiti che negli ultimi tempi sembrava incontenibile (basti pensare che alle elezioni dello scorso anno complessivamente sono state ammesse 169 liste), ma pone due questioni: la prima riguarda il rapporto tra governabilità e rappresentanza, non tanto in termini di legittimità costituzionale ma di consenso da parte dell’opinione pubblica». Sull’Italicum e sul ritorno nel centrodestra dell’Udc ha parlato a Repubblica anche Matteo Renzi: «Se vogliamo il bipolarismo – sottolinea, – non mi stupisce che Casini stia di là», ma una vittoria del Pd «non dipende dal sistema di voto», «vinci se affascini gli italiani con le tue idee, non se pensi di farti la legge su misura». Alle urne i democratici si presenteranno con un’alleanza «con forze di centro e di sinistra», ma il punto, sul quale anche Berlusconi è d’accordo «è impedire il potere di ricatto dei piccoli partiti».

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