Italia ancora sott’acqua: il Tevere fa paura, l’esercito interviene in Veneto, chiusi tratti ferroviari
Non dà tregua il maltempo, che sta portando e porterà ancora tanta acqua al Centro-Sud e neve al Nord con conseguente rischio di valanghe. Fiumi sotto osservazione e, se in Toscana i livelli si abbassano, nel Lazio Tevere e Aniene sono straripati in più punti. Acqua alta a Venezia e tratti di linee ferroviarie bloccati nelle Marche e in Veneto, mentre il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha effettuato un sopralluogo nelle zone alluvionate del Pisano dove la situazione si sta normalizzando. La Protezione civile ha emesso un allerta per il Centro-Sud e in particolare per Sicilia, Tarantino e parte di Basilicata e di Calabria. In Veneto, invece, interviene l’esercito per rimuovere la neve. La capitale, “annegata” venerdì da un potente nubifragio, si è concessa una tregua. Ma preoccupa la situazione del Tevere, costantemente monitorato dalla Protezione Civile, Tevere che ha inondato alcuni campi sportivi e un maneggio situati nella zona semicentrale di ponte Marconi nonché una pista ciclabile vicino allo stadio Olimpico. Anche l’Aniene ha rotto gli argini in Ciociaria e ad Agosta, alle porte di Roma, allagando i campi e arrivando a ridosso di una strada regionale. La linea B della metropolitana si è fermata in vari tratti a causa di infiltrazioni d’acqua. Frane e smottamenti un po’ in tutto il territorio romano hanno richiesto 300 interventi delle squadre di soccorso, mentre proseguono le operazioni di assistenza a 70 famiglie residenti nella zona nord-est della capitale che sono state allontanate dalle loro abitazioni e ospitate presso strutture scolastiche. Il Papa ha telefonato al parroco di una chiesa della zona nord della Capitale, assicurando la sua preghiera per le persone in difficoltà. Il Tevere è esondato anche nel Reatino, dove 70 persone sono rimaste isolate ad Alboreto. Particolarmente colpita la Ciociaria, dove rimane lo stato di allerta: il fiume Liri è straripato a Ceprano e nelle campagne di Sora, nel Frusinate, mentre a Ceccano è straripato il Sacco, che ha invaso la strada Frosinone-Gaeta dove sono stati segnalati circa trenta centimetri di acqua sulla carreggiata. L’esondazione minaccia anche le abitazioni e diverse attività commerciali; i campi circostanti sono completamente allagati. Tre giovani sono finiti con l’auto nel fiume Rapido, riuscendo però a mettersi in salvo.
Nel Pisano, pesantemente colpito dai nubifragi, l’emergenza è rientrata. Tornano a casa le circa mille persone evacuate nel Comune di San Miniato per il rischio di un’esondazione del fiume Arno, e a Ponsacco, dove è esondato il torrente Era. Rimangono comunque ancora fuori casa 31 famiglie: 19 a Peccioli per il crollo di una cantina, e 12 a Volterra, dopo il crollo di un tratto delle mura medievali. Il ministro Carrozza, in visita nella provincia, ha proposto «un progetto nazionale di ricerca su monitoraggio e prevenzione delle condizioni idrogeologiche del territorio con tecnologie avanzate» e ha garantito che il governo destinerà risorse per il ripristino delle mura di Volterra. Risorse che anche il ministro dei Beni culturali, Massimo Bray, ha chiesto in una lettera al ministro dell’Economia.
Quasi 16 mila famiglie bellunesi sono ancora prive di energia elettrica per un blackout causato dal maltempo, mentre in Alto Adige quasi tutti i passi sono chiusi e nel Tirolo orientale due persone sono morte sotto le valanghe. L’esercito è intervenuto in Veneto con soldati e mezzi speciali per concorrere a rimuovere la neve dalle strade e ripristinare almeno la viabilità principale. La neve ha messo fuori servizio la linea elettrica ad alta tensione tra Dobbiaco e Ponte Malon che fornisce energia all’alto Veneto. Isolata per neve Livigno (Sondrio), raggiungibile solo dalla Svizzera. Ha ripreso a nevicare a Cortina, dove si teme per la tenuta delle strade e dei tetti, sovrastati da cumuli di neve alti più di un metro. Il maltempo ha mandato in tilt il traffico ferroviario nel Triveneto, con numerose interruzioni e modifiche al programma di circolazione dei treni, compresi il traffico ferroviario sulla linea Venezia-Trieste e i collegamenti tra Italia, Austria e Slovenia. Sono invece le forti mareggiate ad aver provocato l’interruzione del traffico ferroviario lungo il binario verso Pescara della linea Fs Adriatica tra Loreto e Civitanova Marche. A Venezia non si è raggiunti i livelli eccezionali di marea previsti dai tecnici: la marea massima ha toccato la punta massima di 104 centimetri sullo zero mareografico.