Hollande a cena alla Casa Bianca da “single”, tra vip e mondanità e un po’ di imbarazzo

12 Feb 2014 10:42 - di Priscilla Del Ninno

Sorriso smagliante. Battuta pronta. Charme francese in tasca, smoking d’ordinanza e, naturalmente single (per ovvie circostanze). Così il presidente Francois Hollande si è presentato ai trecento invitati che hanno partecipato, alla Casa Bianca, alla sontuosa cena di Stato offerta da Barack e Michelle Obama all’inquilino dell’Eliseo: il più grande evento “mondano” del secondo mandato di Obama, come è stato definito. 

Il cerimoniale, impeccabile come sempre, ha provveduto a tutto: a partire dalla necessità di far sedere accanto all’illustre ospite, “orfano” della premiere dame, una degna commensale. Così alla fine, dopo giorni di dibattito teorico e di prove tecniche sulla disposizione dei posti a tavola, il dilemma è stato risolto: in mancanza dell’accompagnatrice di rito, Hollande avrebbe trovato compagnia e consolazione alla solitudine istituzionale, cenando proprio tra i padroni di casa. Caso risolto, problema archiviato: la sedia che Valerie Trierweiler ha lasciato vuota, accanto al presidente americano, è stata quindi occupata dalla direttrice e curatrice dello “Studio Museum” di Harlem di New York, Thelma Golden. A fianco della first lady, invece, si è seduto il comico Stephen Colbert: oltre a politici, industriali, uomini di affari, autorità, editori e giornalisti, alla serata hanno partecipato infatti anche star del cinema come Cicely Tyson, Julia Luis Dreyfus e Bradley Cooper, e personalità del mondo musicale, come la cantante Mary J.Blige, che a fine serata si è esibita in una breve performance, deliziando gli ospiti già appagati dall’elaborato menù che ha previsto, tra le tante pietanze, anche i sottaceti fatti con le verdure dell’orto della Casa Bianca, serviti a tavola insieme ai diversi piatti con cui si è voluto celebrare il meglio della cucina a stelle e strisce.

Tutti molto attenti a non fare gaffe, a non fare alcun riferimento all’affaire Hollande: quello sulla relazione dell’inquilino dell’Eliseo con l’attrice Julie Gayet, già abbondantemente sviscerato dalla stampa internazionale, con tanto di indiscrezioni piccanti sull’amante attrice e sulle reazioni scomposte della compagna tradita.

Magari anche condizionati dal fatto che lo stesso padrone di casa, Obama, ultimamente è stato a sua volta al centro del gossip a causa di diversi sospetti sentimentali e presunti flirt: l’ultimo affibiatogli, in ordine di tempo, è stato quello, prima dilagato sul web, poi smentito a mezzo stampa, con la pop star Beyoncé. Un affaire tutto francese, ancora una volta, montato e smentito in ventiquattro ore. Tanto è bastato, infatti, per il dietrofront sul presunto scoop: il cronista mondano francese, Pascal Rostain, solo un paio di giorni fa aveva dichiarato che il Washington Post avrebbe avuto in canna un articolo bomba sulla sospetta liaison tra il presidente Usa e la cantante, accreditata – presumibilmente – come la vera causa scatenante della ventilata crisi tra Barak e la moglie Michelle.

Prontamente, allora, l’edizione francese di Vanity Fair ha contattato la redazione del quotidiano americano, che ha categoricamente smentito l’uscita di una notizia del genere. Quindi il caso si è tinto di giallo: si è trattato, si chiedono i complottisti amanti del gossip, di una vendetta in salsa francese per il caso Hollande, ampiamente rilanciato anche oltreoceano? Forse sì, forse no: del resto il presidente Obama non è nuovo a queste situazioni, avendo in passato generato più di un dubbio sulla sua fedeltà coniugale. E in questo senso, flirtare ai funerali di Nelson Mandela con il primo ministro danese Helle Thorning-Schmidt, non ha certo aiutato… E allora, «Viva la Francia, Dio benedica l’America, e lunga vita all’alleanza tra due grandi nazioni», è stato il brindisi di Obama, che con un colpo di spugna e un sorso di champagne ha provato ad archiviare dubbi, sospetti, accuse e smentite.

Ma Michelle Obama, splendida in un elegantissimo vestito con un corpetto in merletto nero e ampia gonna di seta color indaco, firmato dalla stilista di origine venezuelana Carolina Herrera, non se l’è bevuta, e certo non abbasserà la guardia. Cosa che converrebbe facesse anche Julie Gayet…

 

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