Gli industriali in pressing su Renzi: «Ha captato i problemi, ora attendiamo i fatti»
«Renzi in Senato e alla Camera ha sicuramente captato i problemi su cui dobbiamo intervenire. Ma ora vogliamo essere tranquilli che mantenga queste promesse». Giorgio Squinzi ribadisce la ricetta degli industriali, dal taglio del cuneo alle semplificazioni ed alla riforma fiscale. Ma si riserva di esprimere un giudizio sul nuovo governo. «Non so ancora se Renzi può farlo – ha detto il leader degli industriali – non ho elementi per dirlo, speriamo che questo avvenga. Mi auguro che sia possibile, ce lo auguriamo per il Paese». Ad un convegno sulle certificazioni di qualità, a Squinzi è stato chiesto di esprimere una sua “certificazione” sul governo Renzi. «Le certificazioni si rilasciano sempre sulla base di dati, di dati concreti, aspettiamo di vedere… », ha risposto. E lo ha ribadito ad una domanda sul neoministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi: «Anche in questo caso le certificazioni le darei dopo». «Avevo ed ho molta stima di Enrico Letta come persona, purtroppo come governo non è riuscito a mantenere le promesse che aveva fatto alle imprese», come su cuneo fiscale e semplificazioni, ha ricordato Squinzi. «Abbiamo dovuto rilevare queste mancanze. Non siamo un partito politico – ha sottolineato ancora – non abbiamo determinato nulla. Non abbiamo un ruolo politico ma non possiamo dimenticare che in questo Paese se vogliamo ritrovare la crescita, se vogliamo uscire da una situazione drammatica, perché è drammatica e sarebbe inutile nasconderlo, dobbiamo puntare sulle imprese. Mettere le imprese nelle condizioni di essere competitive». Le risorse disponibili per il calo dello spread, ha avvertito quindi il presidente di Confindustria, «dovrebbero essere immediatamente reinvestite su misure per lo sviluppo del Paese». Con una ripresa che stenta, con «qualche numero che arriva ma che temo verranno rettificati, e parliamo comunque solo di qualche zero virgola», «non ci aspetta una ripresa vigorosa dobbiamo assolutamente chiedere a questo governo di prendere i provvedimenti che servono per ripartire». Per Squinzi «dobbiamo farci un esame di coscienza: fare quelle riforme che ci permettano di agganciare la ripresa che c’è negli altri Paesi».