Fazio presenta Sanremo, ma il copione è il solito. L’imperativo: essere snob, ad ogni costo

10 Feb 2014 15:50 - di Priscilla Del Ninno

Il carrozzone di Sanremo è partito, del resto martedì prossimo comincia la lunga maratona festivaliera e, come il cerimoniale mediatico prevede, nella tarda mattinata si è tenuto nella sala stampa del Casinò l’incontro di presentazione della kermesse melodica italiana. Protocollo d’obbligo che, anche quest’anno, non ha derogato dal decalogo dell’autocelebrazione. Tutto nella norma, insomma: Fazio che recita il ruolo del timido reticente che, tra una rivelazione e un’indiscrezione solo annunciata, illustra a grandi linee il carnet televisivo. La Littizzetto che ironizza per sdrammattizzare sulla sacralità dell’evento. Il direttore generale di Raiuno, Giancarlo Leone, e il direttore artistico del Festival, Mauro Pagani, che si improvvisano Ciceroni di turno, chiamati a presentare, tra gara canora, ospiti di turno e spazi collaterali che incorniciano l’evento musical-televisivo, le varie tappe del programma articolate sulle varie serate. L’unica sorpresa utile – quella della sezione prefestivaliera, un’anteprima riservata alla conduzione di Pif, (al secolo Pierfrancesco Diliberto) – è stata bruciata da Massimo Giletti nel rituale appuntamento domenicale dell’Arena, che già ieri aveva annunciato l’anteprima affidata alla ex iena, dopo l’esordio alla regia con La mafia uccide solo d’estate, promosso conduttore aggiunto all’Ariston. Quindi, la solita sfilza di artisti in gara e ospiti internazionali: «Ci saranno Claudio Baglioni, Renzo Arbore e Franca Valeri. Ci verranno a far visita anche Enrico Brignano e l’astronauta Luca Parmitano. Confermati Raffaella Carrà, Gino Paoli e Laetitia Casta», divulga un fiero Fazio che, con un colpo al cerchio nazional-popolare, e un colpo alla bottarella snob, annuncia: «Ci sarà anche un omaggio al maestro Claudio Abbado. Per la linea musicale: Rufus Wainwright, Stromae, Paolo Nutini, Damien Rice, Yusuf Cat Stevens».

Una selezionatissima lista di vip, dunque, a cui fa da contraltare l’altrettanto selezionato – e a detta di molti, anche troppo – elenco di cantanti in gara: da Ron a Francesco Renga, da Noemi ad Antonella Ruggiero, passando per Arisa, Cristiano De André, Raphael Gualazzi e gli altri, annucniati già nelle scorse settimane. La gara, come per lo scorso anno, avrà un regolamento che non prevede l’eliminazione degli artisti, ma la scelta di un brano su due, escluso durante la prima serata di esibizione. Come al solito sarà il sentimento ad essere al centro di buona parte dei pezzi presentati, con poche eccezioni certo, tematiche e ritmiche. «Abbiamo puntato su uno svecchiamento, non pensando al pubblico di riferimento di Raiuno, e su un’offerta tale da soddisfare la platea più ampia, tenendo in considerazione il valore delle canzoni, ma anche la loro potenzialità rispetto al mercato con brani scaricabili, adatti al pubblico dei consumatori. Se posso permettermi penso che, nel complesso, la proposta musicale sia un po’ superiore all’anno scorso»: questo ha dichiarato qualche giorno fa Fabio Fazio commentando i partecipanti all’agone canoro sanremese, nel tentativo di presentarsi come più conformista degli anticonformisti, e di sfuggire dal solito cliché del conduttore snob e allineato. Tentativo fallito, anche per quest’edizione del Festival a lui affidato, che al centro metterà anche i 60 anni della televisione e la serata del venerdì, ribattezzata Sanremo Club, «per unire – ha spiegato il conduttore – il club Tenco e il Festival, affinché si possano unire due cose che per me sono sempre state inscindibili». E glissando su compensi e critiche, polemiche legate alla scorsa conduzione, e rimostranze portate avanti dagli illustri esclusi; nel tentaitivo di esorcizzare il panico da flop, sentenzia: «Non vorrei fare una cosa media, preferirei piuttosto un tracollo»… E allora, a proposito di confronti a perdere e nuovi primati da fissare, più snob di così…

 

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