Egiziano residente in Italia trasportava esplosivo sul treno Parigi -Venezia

13 Feb 2014 21:11 - di Redazione

I doganieri si sono insospettiti per quella strana confezione, fatta di alluminio e gesso, che racchiudeva la bottiglia. Ed è subito scattato l’allarme sul treno Parigi-Venezia a Vallorbe, alla frontiera fra la Francia e la Svizzera. Ora gli artificieri stanno svolgendo una serie di analisi sul contenuto della bottiglia mentre l’uomo che la portava con sé in viaggio, un egiziano di 33 anni residente in Italia, accusato di «trasporto e detenzione di prodotti esplosivi» è in stato di fermo e continua a negare di sapere cosa realmente contenesse quel pacchetto. Di certo le prime analisi hanno confermato la presenza di esplosivo in quella bottiglia trasportata sul treno che viaggiava verso l’Italia.
La bottiglia dal contenuto sospetto è stata trovata nella notte, intorno alle 23,45, dai doganieri della frontiera franco-svizzera, mentre il treno era in viaggio tra la Ville Lumière e la Serenissima.
«I doganieri sono saliti sul treno alla stazione di Digione e hanno interpellato un passeggero in possesso di una bottiglia di plastica il cui contenuto sembrava sospetto», ha spiegato all’agenzia France Presse, Isabelle Epaillard-Patriat, capo gabinetto del prefetto del Doubs, in Francia.
Secondo una fonte vicina al dossier, la bottiglia era stata messa in sicurezza in un apposito recipiente, il che ha suscitato l’attenzione dei doganieri ma la prefettura non ha voluto confermare l’informazione.
Il passeggero è  stato immediatamente fatto scendere dal treno sotto controllo doganale ed è stato poi trasferito alla dogana di Vallorbe mentre una squadra di artificieri arrivava in elicottero sul posto per procedere alle verifiche della bottiglie.
Secondo la prefettura, sono attualmente in corso una serie di analisi per verificare un potenziale rischio esplosivo tanto che le forze dell’ordine hanno eretto un perimetro di sicurezza di 70 metri.
Le autorità francesi hanno anche fatto scattare la procedura NRBC (nucleare, radiologico, biologico e chimico) e cinque doganieri e tre gendarmi che sono stati in contatto con l’individuo e con la bottiglia sono precauzionalmente sotto osservazione.
Nel corso della giornata, al confine franco-svizzero, sono stati effettuati diversi test sul contenuto della bottiglia anche con l’ausilio di un laboratorio mobile.
«Il prodotto contenuto nella bottiglia ha avuto reazioni positive ai test sulle sostanze esplosive. Ma questi test sono semplicemente indicativi, abbiamo bisogno di analisi più precise per determinare esattamente di che cosa si tratti»ha sottolineato la procura Besancon. Da parte sua, l’egiziano di 33 anni ha detto di «non conoscere la natura dei prodotti che trasportava»

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