Due chiese occupate nel centro di Roma: la protesta dei Forconi cambia bersaglio
Una quarantina di militanti del coordinamento 9 dicembre, la frangia intransigente del movimento dei Forconi guidata dall’agricoltore pontino Danilo Calvani, sono entrati nella basilica di Santa Maria Maggiore e promette di accamparsi all’interno. Un’altra decina è entrata in Santa Maria in Aquiro, a pochi passi da Montecitorio. «Passeremo la notte qui – dicono entrambi i gruppi – Il sindaco Marino si è rifiutato di dare assistenza a dei cittadini italiani che chiedevano solo di mettere delle tende e quindi abbiamo deciso di entrare nella “nostra casa” visto che siamo credenti, chiedendo la benedizione di Papa Francesco». «I politici – ha detto il portavoce Calvani, che ha guidato il gruppo entrato nella basilica di Santa Maria Maggiore – non ci rappresentano, le istituzioni non ci rappresentano. Le forze dell’ordine non ci difendono o non possono difenderci. Hanno reso la nostra vita invivibile, e molte persone stanno perdendo la cosa più sacra, la vita appunto. Si stanno suicidando perché non hanno altra via d’uscita, non riescono a vedere un futuro». Un’altra decina di manifestanti ha invece occupato la chiesa di Santa Maria in Aquino, dopo avere transitato davanti a via Uffici del Vicario a pochi passi da Montecitorio. Al grido di «Assassini», «Vergogna» e «Ladri» il gruppo è arrivato ai piedi del palazzo dei gruppi parlamentari. Alcuni momenti di tensione si sono registrati con le forze dell’ordine.
Calvani si è invece dissociato la protesta che si era registrata in mattinata sempre nella Capitale da parte di un altro gruppo di manifestanti del gruppo “9 dicembre”, saliti sulla Piramide Cestia, a Roma, per manifestare contro governo e parlamento ritenuti “illegittimi”. Ai piedi del monumento alcuni manifestanti hanno anche alzato il braccio destro simboleggiando il saluto romano. Gesto subito stigmatizzato dallo stesso Calvani. «Alcuni elementi di Socialismo Nazionale (che si stanno mascherando sotto il nome di associazione Resistenza Italiana) – ha spiegato il leader del coordinamento 9 dicembre – hanno fatto un’azione impropria facendo il saluto romano, fotografati anche da alcuni giornalisti. Loro si presentano come associazione Resistenza Italiana, che come Coordinamento 9 dicembre non riconosciamo, perché appartengono di fatto a Socialismo Nazionale che è un’organizzazione di estrema destra. Il Coordinamento 9 dicembre non rappresenta nessun partito politico».