Denti gialli, rughe e pelle avvizzita: campagna choc negli Usa contro il fumo

4 Feb 2014 18:31 - di Redazione

Adolescenti con i denti gialli o caduti, o con le rughe e la pelle avvizzita, o che ancora non riescono a correre perchè piegati in due dal fiatone. Immagini meno crude di quelle che appaiono sui pacchetti di sigarette in alcuni paesi, ma che potrebbero far colpo sui ragazzi, facendoli meditare prima di accendere la prima “bionda”. Questa è la speranza dell’Fda americana, che ha presentato oggi la sua campagna “The Real Cost” contro il tabacco dedicata specificatamente agli adolescenti. A partire dall’11 febbraio i messaggi, tutti incentrati sui danni del fumo a partire appunto da quelli estetici, verranno proiettati in almeno 200 centri commerciali e nelle principali tv dedicate ai giovani, compresa Mtv. Lo scopo è quello di colpire i 10 milioni di ragazzi tra 12 e 17 anni che negli Usa si dicono pronti a provare la prima sigaretta o hanno già iniziato pur senza diventare già fumatori abituali. Il 90% dei fumatori adulti, avverte l’Fda, inizia prima dei 18 anni, e ogni giorno negli Usa 700 ragazzi accendono la prima sigaretta. «Anche se molti teenager capiscono i rischi del fumo spesso non credono che le conseguenze a lungo termine li colpiranno – spiega il capo dell’Fda Margaret Hamburg -. Noi sottolineeremo i costi reali e le conseguenze sulla salute associate al tabacco concentrandoci su alcune delle cose che realmente importano ai ragazzi, il loro aspetto fisico e il controllo sulla vita». L’agenzia Usa crede molto nell’iniziativa, al punto da aver investito 115 milioni di dollari, circa 85 milioni di euro. «L’idea della campagna è buona, bisognerà vedere quale sarà il reale impatto, che è sempre difficile da stabilire – commenta Giacomo Mangiaracina, esperto dell’università Sapienza di Roma -. Certo, meglio farle queste campagne piuttosto che non fare nulla come succede da noi, dove l’ultima iniziativa in questo senso risale al 2004”. Il problema del fumo tra gli adolescenti è presente anche in Italia, dove secondo una ricerca di Cittadinanzattiva uno studente su tre delle superiori è fumatore, circa un milione di ragazze e ragazzi a cui si aggiunge il 4% degli studenti delle medie inferiori. La cifra potrebbe essere sottostimata, visto che l’82% degli studenti delle superiori e il 51% di quelli delle medie dicono di aver visto altri compagni fumare durante l’orario scolastico. A fumare, specifica lo studio, sono soprattutto i maschi, in particolar modo nelle scuole medie (59% contro 41%), mentre alle superiori lo scarto è inferiore (53% e 47%). «In Italia gli unici fondi a disposizione per queste iniziative sono quelli delle multe a chi infrange il divieto di fumo, che sono ridicoli – aggiunge Mangiaracina – servirebbe un aumento consistente delle accise sul tabacco, ma il ricavato invece che essere usato per finanziare di tutto come succede ora dovrebbe essere destinato ai progetti contro il fumo. Succede così in Gran Bretagna e in Francia, mentre da noi servono a finanziare persino gli interventi militari all’estero».

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