C’è un senatore a vita che sparge veleno: è Monti, meglio noto come “mister uno per cento”

5 Feb 2014 20:01 - di Girolamo Fragalà

Non c’è cosa più penosa di una star (o presunta tale) che vuol rimanere a tutti i costi sotto i riflettori, salire sul palcoscenico senza avere un filo di voce, immaginare il pubblico in piedi ad applaudire e vedere attorno solo ironia e indifferenza. “Mister uno per cento”, come ormai viene chiamato Monti alla luce dei sondaggi che circolano (l’ultimo è di Datamedia), non ha rispettato una regola di vita, lasciare quando si è ancora in auge. E invece no, dopo il fallimento politico ed elettorale, insiste. E insiste sempre con gli stessi concetti, come se la gente non l’avesse bocciato inesorabilmente. Crede di avere un salvagente per restare a galla, l’antiberlusconismo, e non si accorge nemmeno che è un salvagente bucato. Qualche passaggio della sua ultima intervista a RaiNews24 lo dimostra. Eccone alcuni spezzoni: «Renzi farà la riforma della legge elettorale, ma per farla ha preso come interlocutore qualcuno che rispetto molto ma che è un autore di frodi fiscali condannato all’ultimo grado». Un Monti a metà tra Grillo e i centri sociali. E ancora, «chi è stato invitato a non sedere in Parlamento, ora diventare padre di una nuova patria» (e qui c’è il rancore di chi era stato osannato come uomo della provvidenza ed è finito nell’inconsistenza elettorale). La ciliegina sulla torta: «Sono molto contento, orgoglioso di aver dare vita a Scelta civica, senza la quale il centrodestra avrebbe la maggioranza in Parlamento». Dunque, la sua missione era solo togliere voti alla coalizione. Come avevano comandato i banchieri e la Merkel. Non si lamenti, Monti, se poi viene bersagliato sul web e dagli avversari politici. «Su Berlusconi Mario Monti è come al solito rosicone, anzi rosicone al quadrato. Con il suo partito doveva rivoluzionare la politica in Italia, diceva lui, ed invece ha collezionato un fallimento dietro l’altro. Oggi Scelta Civica si colloca tra il prefisso telefonico di Milano e quello di Roma: che belle soddisfazioni professor Monti», ha scritto Il Mattinale. «Tramortito dall’ultimo sondaggio che quota il partito da lui fondato all’uno per cento – ha detto invece Maurizio Gasparri – Mario Monti con la sua tipica supponenza accademica sparge veleno contro Berlusconi e il centrodestra. L’insuccesso gli ha dato alla testa. Continuo a preferire a lui il simpatico cane deportato nella sua famiglia dalla nuora di Sofri». Il professore bocconiano è colpito. Forse è meglio che la prossima volta resti zitto. Perché il silenzio è d’oro, specie quando si ha ben poco da dire.

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