Via libera all’utilizzo del simbolo di An, la destra si mette in cammino verso la casa comune

8 Gen 2014 20:45 - di Antonella Ambrosioni

Sì è riunito  il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Alleanza nazionale che ha deliberato senza voti contrari – 8 favorevoli e 2 astenuti – di rendere operativa la decisione presa il 14 dicembre scorso dall’assemblea della Fondazione stessa che autorizza l’utilizzo, in tutto o in parte, del simbolo di Alleanza nazionale unitamente a quello di Fratelli d’Italia per le elezioni che si terranno nel 2014. Una tappa decisiva annunciata al termine della riunione  da Ignazio La Russa, Giorgia Meloni e Gianni Alemanno, che esprimono «grande soddisfazione per questa decisiva tappa di crescita del processo di larga unificazione dell’area politica e culturale che Alleanza Nazionale voleva rappresentare sin dalla sua nascita a Fiuggi nel 1995». Il Presidente della Fondazione An, Franco Mugnai, nel corso della riunione ha reso noto che hanno dato il loro assenso di massima al progetto evolutivo proposto da Fratelli d’Italia- Officina per l’Italia numerosi esponenti di rilievo provenienti da An, oltre ad altri che ne condividono i valori pur essendo espressione di altre aree culturali e politiche. «Si trattava di una deliberazione formale ma importante», commenta Ignazio la Russa. «Da oggi si ha il diritto di utilizzare il simbolo di An. Su suggerimento del presidente della fondazione daremo il via da subito alla costituzione della Segreteria generale del congresso, utilizzando il metodo delle primarie. Dovevamo procedere a fine gennaio ma le posticiperemo fino a metà febbraio proprio per agevolare altre adesioni alla costituzione di una casa comune per le nostre comuni idee. Penso soprattutto a una larga adesione da parte di tanti consiglieri comunali e provinciali in tutto il territorio nazionale». Finora sono fioccate adesioni “eccellenti”, ammette La Russa: «Di particolare rilievo quella di Giuliana de Medici, figlia di Donna Assunta Almirante, che ha voluto esprimere la volontà di rappresentare un punto di incontro per tutte le anime della destra italiana». Il presidente di FdI ha ricordato infatti come «il percorso di An fosse stato unitario fin dalle origini, aggregando accanto a nomi della destra cresciuti nelll’Msi, tra cui Salvatore Tatarella e la figlia di Donna Assunta, anche figure di diversa provenienza accomunate dai valori nazionali. Un concetto insito nel nome stesso di An», ribadisce. Si spiega così l’adesione di Giulio Terzi di Sant’Agata, Gaetano Rasi, Luciano Ciocchetti, Antonio Guidi, oltre ad ex ministri come Mario Landolfi.  Aggiunge La Russa: «Si tratta di un primo segnale che darà coraggio a un’area politica che è rimasta alla finestra dalle ultime elezioni ad oggi. Ora potremo misurare veramente qual è la nostra forza». Sottolinea il passaggio decisivo Gianni Alemanno: «È il segnale che tutta la destra si sta riunendo in un nuovo partito in grado di completare l’offerta politica del centrodestra», afferma esplicitamente  in una nota l’ex sindaco di Roma. «Dopo l’assemblea degli iscritti anche il Cda della Fondazione An ha deciso di concedere l’uso del simbolo al nuovo soggetto politico che nascerà dal congresso costituente promosso da Fratelli di Italia e da Officina per l’Italia». Si apre, quindi, una fase fondativa dice, richiamando all’unificazione: «Altri possono e debbono arrivare, superando tutte le chiusure particolaristiche e le rendite di posizione che fino a oggi hanno disperso la rappresentanza politica della destra. Non è il momento di dividersi e litigare, è il momento di ritrovarsi in un grande progetto politico capace di rilanciare i valori sociali, nazionali e popolari necessari a portare l’Italia fuori dalla crisi economica e morale».

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