“Tra chi sbarca ci sono i terroristi”: la Bonino lo scopre solo quando la frittata è fatta

21 Gen 2014 17:17 - di Girolamo Fragalà

La coincidenza è paradossale. Il governo ha teso il trappolone sul reato di clandestinità  per tenere buoni gli esponenti della sinistra, scalpitanti dopo l’intesa Renzi-Berlusconi. Nello stesso giorno casualmente Emma Bonino ha scoperto quel che tutti sanno da anni. E l’ha detto con il tono di chi rivela un grande segreto: «In milioni di rifugiati, tra donne e bambini trovano facile nascondiglio tutta una serie di altri signori. Si tratta di un problema europeo perché l’Italia è un Paese di transito e dove vanno a finire le cellule dormienti è una questione europea». In sostanza, i rischi legati agli sbarchi sono parecchi, tra criminalità e terrorismo, e non sono certo frutto della fantasia “intollerante” e “razzista” che – secondo il Partito democratico e i vendoliani – serpeggia nel nostro Paese. Un altro paradosso è che la Bonino ha dato questa notizia proprio parlando di “sicurezza” in materia di immigrazione: «Non è più solo una questione tradizionale di peso tra quanti rifugiati prende ogni paese, a sud del Mediterraneo ci sono milioni di persone in movimento: un milione in Libano, 500mila in Giordania, 300mila in Turchia», ha proseguito il ministro. Spiegando anche che milioni persone trovano nella Libia «un’autostrada senza controllo». Per questo gli sbarchi e la tragedia di Lampedusa sono solo la punta dell’ iceberg di uno sconvolgimento di masse che si muovono e non si può pensare di risolvere delegando a un paese piuttosto che un altro. Per questo è «centrale il tema della sicurezza». La peggiore risposta però è arrivata proprio dal governo Letta – di cui lei fa parte – e dalla sinistra: annacquare al massimo il reato di clandestinità, sostituirlo o cancellarlo. Un’azione che porta un’unica conseguenza: spalancare a chiunque le porte del nostro Paese, già di per sé aperte e poco controllate. E permettere a tutti di “agire” indisturbati in Italia, in particolar modo a quelle che la Bonino definisce «cellule dormienti», ossia terroristi. Un errore gravissimo. C’è da capire il motivo che ha indotto la Bonino a non lanciare l’allarme qualche giorno fa, ponendo la questione al governo. Forse si sarebbe potuto evitare il primo “regalo” del Senato a una sinistra che continua a canticchiare “siamo tutti clandestini”, in nome di un falso buonismo.

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