Roccella: le associazioni gay tacciono sulle discriminazioni in India e Islam
«Da tempo, ormai, le associazioni omosessuali hanno smesso di lottare per obiettivi di libertà preferendo impegnarsi su un piano puramente corporativo cercando perfino di imporre norme liberticide, come la proposta Scalfarotto sull’omofobia in discussione al Senato, o anticostituzionali come il matrimonio fra persone dello stesso sesso. Non una parola, per esempio, si è sentita oggi sulla conferma da parte della Corte suprema dell’India del verdetto che dichiara, in quel paese, l’omosessualità un reato punibile con il carcere a vita». Lo sostiene la parlamentare del Nuovo Centrodestra Eugenia Roccella, che aggiunge: «Del resto difficilmente si sentono denunce da parte delle associazioni gay contro il trattamento delle persone omosessuali nei Paesi islamici. Mentre nel mondo si allarga sempre di più l’area dei Paesi in cui l’intolleranza contro gli omosessuali si traduce in persecuzioni e violenze, in una parte dell’Europa i movimenti gay tentano di imporre norme che censurano la libertà di espressione in nome del politicamente corretto. Noi vogliamo che sia garantita a tutti la possibilità di vivere la propria intimità in piena libertà, e crediamo che su questo punto si possano trovare alleanze ampie, ma non vogliamo che la lotta sacrosanta contro discriminazioni e violenze mascheri, come sta accadendo in Italia, la volontà di scardinare l’istituto familiare e minacciare la libertà di espressione».