Legge elettorale, arriva il testo base: salta la norma “salva-Lega”
Parte subito in salita il cammino in Parlamento della legge elettorale. Il testo base della riforma, atteso per due giorni in Commissione Affari costituzionali ha faticato molto ad arrivare al traguardo. Passa in Commissione con il sì di Pd-Fi e Ncd. Ma i piccoli sono pronti a dare battaglia in aula alla Camera a suon di emendamenti. Un testo che si presta articolato e complesso e che non presenta innanzitutto la norma cosiddetta “salva Lega”, ipotizzata in un primo momento per tutelare i partiti radicati in alcune Regioni dalla tagliola delle soglie di sbarramento nazionali. Compaiono invece norme per la tutela delle minoranze linguistiche e restano seggi per candidati eletti all’estero. Inoltre a pena di inammissibilità nel complesso delle candidature circoscrizionali di ciascuna lista nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 50 per cento con arrotondamento all’unità inferiore e nella successione interna delle liste nei collegi plurinominali non possono esservi più di due candidati consecutivi del medesimo genere. In caso di ballottaggio, fra il primo turno di votazione e il ballottaggio, non sono consentiti ulteriori apparentamenti tra liste o coalizione di liste presentate al primo turno con le due liste o coalizioni di liste che hanno accesso al ballottaggio medesimo. È previsto, in caso di vittoria al primo turno, un premio di maggioranza del 18% a chi ottiene “almeno il 35% di voti validi del totale nazionale”. Un premio che consente al vincitore di ottenere un totale che non può superare i 340 seggi alla Camera. Sono tre le soglie di sbarramento previste nel testo base sulla riforma elettorale. Le coalizioni dovranno superare la soglia del 12 per cento ma è fissata anche una soglia interna del 5 per cento per ogni singolo partito; chi corre da solo deve invece raggiungere l’8. In ogni collegio plurinominale “è assegnato un numero di seggi non inferiore a tre e non superiore a sei” e ciascuna lista non può essere formata da un numero di candidati superiore ai seggi assegnati. E previsto che sulla scheda ci siano il simbolo di lista, insieme a nome e cognome dei candidati. Si dispone inoltre che «ogni lista all’atto della presentazione è composta da un elenco di candidati presentati in ordine numerico. La lista è formata complessivamente da un numero di candidati pari almeno alla metà del numero di seggi assegnati al collegio plurinominale e non superiore al numero di seggi assegnati al collegio plurinominale». L’assegnazione del numero dei seggi alle singole circoscrizioni è effettuata sulla base dei risultati dell’ultimo censimento generale della popolazione. Infine, la ripartizione dei seggi tra le coalizioni di liste e le liste che hanno superato le soglie necessarie, avviene su base nazionale. Il voto del testo base sarà domani sera alle 19. Non c’è ancora un calendario per il prosieguo dei lavori, perché si attende che la conferenza dei capigruppo decida se far slittare dal 27 al 29 l’approdo del testo in Aula. Al momento si ipotizza un termine per gli emendamenti per il fine settimana e il voto (in caso di Aula il 29) a partire da lunedì.