Lecce, scambio di neonati all’ospedale di Galatina. La madre sotto shock perde il latte
Se ne è accorta mentre cambiava il pannolino. Era stata appena dimessa dall’ospedale dove aveva partorito da poco una bimba. Una vicenda esemplare. che poteva finire ben peggio. Sul banco degli imputati per l’ennesimo caso di malasanità finisce il personale sanitario dell’ospedale Santa Caterina Novella di Galatina, in provincia di Lecce. E’ qui che il 7 dicembre scorso è avvenuto il clamoroso scambio di persona. A una giovane mamma, casalinga di 34 anni, che stava lasciando l’ospedale dov’era ricoverata e dove aveva appena partorito la figlia è stato, invece, consegnato il figlio neonato maschio di un’altra coppia.
La donna, assieme al marito, si è recata a casa e, una volta lì, ha pensato che era il caso di cambiare il pannolino a quella che riteneva essere sua figlia. Solo in quel momento si è accorta dello scambio di neonati. E’ a quel punto i genitori della neonata sono corsi in ospedale per riprendersi la propria figlia. Sono stati momenti di grande imbarazzo e tensione nell’attesa di ricongiungere le due famiglie con i rispettivi figli.
La notizia è stata riportata solo oggi dal dal Nuovo Quotidiano di Lecce secondo il quale il fatto è accaduto una settimana fa. E ora i genitori della piccola hanno deciso di denunciare la Asl competente chiedendo un risarcimento di 50.000 euro perché, sostengono tramite il proprio avvocato, in seguito allo choc subito, la mamma avrebbe perso il suo latte naturale.
«L’errore? E’ è sempre in agguato, una doppia distrazione, un momento di confusione e accade quello che è accaduto a Galatina», si giustificano dall’ospedale.
«Un evento mai successo prima. Ci siamo scusati con i genitori, stiamo esaminando dove ci siamo impigliati e porremo rimedio – spiega il Direttore generale della Asl di Lecce, Valdo Mellone – Non siamo tuttavia ancora riusciti ad individuare qual è il momento che ha fatto saltare le procedure».
Settecento parti ogni anno, l’ospedale di Galatina che si trova a una ventina di chilometri di Lacce, viene pubblicizzato come il fiore all’occhiello della sanità dal Direttore Generale: «Il reparto di ostetricia affronta circa 700 parti. E’ un reparto che funziona benissimo, molto collaudato – dice Mellone – E dove non si è mai verificato un episodio simile, sono tutti molto allenati».
Prima di essere dimessa la madre che aveva dato alla luce la bambina, ha allattato quella che pensava fosse la sua neonata. Subito dopo la neonata sarebbe dovuta tornare al nido invece il padre ha chiesto di andar via perché la moglie aveva già avuto il foglio di dimissioni e così è avvenuto: «é saltato un ulteriore controllo, quello nel nido, che avrebbe potuto mettere in luce già in ospedale l’errore. Tutti e due i neonati, la femminuccia e il maschietto, secondo quanto abbiamo potuto appurare finora – conclude Mellone – avevano i braccialetti esatti: la femminuccia il suo nome e il maschietto il suo nome. Comunque stiamo verificando tutti i passaggi proprio per fare in modo che una cosa come questa non accada mai più. Ci dispiace enormemente».
Intanto l’avvocato della famiglia affila le armi. E annuncia una dura battaglia legale: «Per ora ho scritto una lettera alla Asl per una richiesta di risarcimento extragiudiziale di 50 mila euro, ma se non dovesse seguire una risposta potrei avviare un’azione di danno. E’ stato sfiorato il dramma. La giovane donna continua ad evidenziare disturbi, ha perso il latte e non può allattare la sua quartogenita».