La grana dell’Ama si abbatte su Marino. Si dimette Strozzi, il neopresidente indagato
Scoppia la bufera Ama in Campidoglio sul caso Strozzi. A neanche sei giorni dalla sua nomina Ignazio Marino chiede al neopresidente e ad della municipalizzata dei rifiuti di fare un passo indietro e rinunciare all’incarico. La sua colpa aver omesso di essere indagato per traffico illecito di rifiuti dalla procura di Patti, in Sicilia. E Strozzi a stretto giro si dimette. Non c’è pace per Ama. Dopo lo scandalo Parentopoli degli anni scorsi e la più recente emergenza rifiuti a Roma con cassonetti strapieni durante le feste di Natale continuano i problemi per l’azienda capitolina che ora si trova improvvisamente senza guida. E per il chirurgo dem il metodo di selezione basato sui curricula sembra essere diventato ormai una vera e propria maledizione. Dopo il caso Liporace – il comandante dei vigili urbani che si è dovuto ritirare perché non aveva i requisiti in regola – arriva ora una nuova pesante grana per il primo cittadino della Capitale. E dopo una giornata di riunioni infuocate in Campidoglio sono arrivate sulla scrivania del primo cittadino le dimissioni del neo presidente. “Mi dispiace per l’equivoco in cui ho indotto il sindaco Marino – commenta Strozzi uscendo dal Campidoglio – Non lo avevo informato dell’indagine. È una cosa che io ritenevo assolutamente non necessaria. E’ stata una mia leggerezza e mi assumo la responsabilità”. Ma il manager si difende anche dalle accuse che ritiene “risibili e infondate” annunciando che, in caso di rinvio a giudizio, rinuncerà alla prescrizione. Ora bisognerà ridare i vertici ad una Ama decapitata. “Entro due o tre giorni il sindaco e l’assessore all’Ambiente comunicheranno il nome del nuovo presidente dell’Ama” annunciano dalla maggioranza in Campidoglio. Per la scelta del nome del nuovo presidente verrà usata sempre la stessa procedura, ovvero la metodologia dei curriculum. Si spera questa volta senza nessun omissis.