Iniziamo bene: Marino piazza al vertice dell’Ama un indagato… per frode sui rifiuti. Le accuse di Benvenuti

15 Gen 2014 14:21 - di Redazione

Lo spoil system ai vertici dell’Ama è arrivato. E nel peggiore dei modi. All’indomani dell’investitura ufficiale di Ivan Strozzi a presidente e amministratore delegato della municipalizzata, il suo predecessore Piergiorgio Benvenuti (nella foto) illustra le iniziative-chiave del suo mandato e si leva qualche sassolino di scarpa. «Quest’amministrazione per cambiare i vertici ha voluto fare una polemica, molto inutile, perché ha offeso non solo i dirigenti e il vertice, ma i lavoratori e i cittadini che quotidianamente conferiscono il rifiuto nei modi consoni, era totalmente inutile polemizzare. Se si voleva cambiare il vertice lo si poteva fare due mesi fa, quando eravamo dimissionari». Convocati i giornalisti, l’esponente di Fratelli d’Italia ha tracciato il bilancio dei cinque anni alla guida dell’azienda, concentrandosi sulla situazione patrimoniale e rigettando la strumentalizzazione del sindaco che ha sparato a zero sulla gestione dei rifiuti proprio nel mezzo dell’emergenza natalizia. «Per gli anni della mia gestione i conti sono in attivo, Ama non ha nessun buco e stiamo facendo un grande lavoro per la raccolta differenziata – ha spiegato Benvenuti – a livello generale stiamo al 40%, vorrei ricordare che quando sono entrato nel 2011 era al 22%». Dopo decenni di gestione dell’Ama e di sbandierate campagne ambientaliste la sinistra nel 2008 “consegna” la città con una raccolta differenziata al 17 per cento, «alla differenziata ci ha pensato la destra», ha commentato Fabio Rampelli in conferenza stampa, «si aspettavano da noi aggressioni all’ambiente, inceneritori e chissà quali scempi e invece…».

Anche «Jack Macy e Paul Connett, a capo del progetto Zero Waste a San Francisco – ha detto Benvenuti – hanno espresso il loro parere positivo in merito». Poi ricorda di aver bloccato il 12 settembre 2012« il contratto di servizio proposto dall’ad Cappello al Cda che prevedeva un accordo di 10 anni tra Ama e il Colari di Cerroni (arrestato per associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti)». Ma il peggio di Marino deve ancora arrivare: il neopresidente di Ama, ex manager dell’Amiat spa (società di rifiuti di Torino) e poi di Acam, (società di La Spezia), è indagato per traffico di rifiuti. Sarebbe accusato di inadempimento di contratti in pubbliche forniture e frode nella qualità di (ex) amministratore delegato di Enia, l’azienda multiservizi che operava a Parma, Reggio Emilia e Piacenza. «Quanto sta avvenendo ha dell’incredibile – commenta Sveva Belviso, capogruppo del Nuovo centrodestra in Campidoglio –  ma possibile che il sindaco prima di decidere le nomine non faccia nemmeno fare una ricerchina su google?». Benvenuti sceglie il low profile ed evita, come avrebbe potuto fare, di sparare a zero sul sindaco: «Si voleva una discontinuità, evidentemente si è giunti a una discontinuità. Sull’indagine che lo ha riguardato spero possa dare tutte le spiegazioni del caso, non spetta a me dare giudizi». Per la cronaca l’assessore all’Ambiente Estella Marino ieri commentava così la scelta: «Abbiamo fatto una lunga valutazione con l’obiettivo di mettere alla guida di Ama le persone migliori che potessero risollevare l’azienda».

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