In Africa tornano i “cannibali”: persone fatte a pezzi e mangiate per le strade di Bangui

11 Gen 2014 19:08 - di

Atti di cannibalismo sarebbero stati commessi nelle ultime settimane a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, dove da diversi mesi si susseguono episodi di violenza interetnica e interreligiosa e che sabato hanno portato alle dimissioni del presidente della Repubblica Michel Djotodia.Nell’ex colonia francese il 50 per cento della popolazione è cristiana, il 35 ha credenze animiste, mentre solo il 15 per cento è musulmana, per cui gli scontri sembrano essere più etnici che non religiosi. A riferire dei linciaggi alla France Presse sono state alcune persone che hanno assistito di persona a numerosi episodi, a dir poco raccapriccianti, avvenuti nei quartieri nord della città. «La scena che mi si è presentata agli occhi martedì scorso è avvenuta nel quartiere Modoua – ha raccontato Jean-Sylvestre Tchya – Un musulmano era da poco uscito da un taxi-bus quando è stato sorpreso da un gruppo di persone che l’hanno linciato e fatto a pezzi con il machete». La stessa fonte scioccata ha poi aggiunto che uno degli aggressori ha «preso un braccio della vittima e accompagnandosi con del pane ha cominciato ad affondare i suoi denti sulla carne». Una scena che ha «fatto sentir male diverse persone presenti», ha precisato Tchya. Stando invece ad uno studente, Alain Gbabobou, «un altro aggressore, anziano, avrebbe preso la testa della vittima, l’avrebbe impacchettata minuziosamente, promettendo che ne avrebbe fatto buon uso». Nel corso delle violenze e dei saccheggi delle ultime settimane, l’Afp ha testimoniato numerosi episodi di linciaggio e di mutilazione dei corpi in vari quartieri di Bangui. Intanto l’ex presidente Djotodia si è rifugiato a Cotonou, la capitale del Benin. «Il Benin ha accettato di accoglierlo dopo la richiesta degli Stati membri della Comunità dell’Africa centrale», ha dichiarato il ministro degli Esteri del Benin Nassirou Bako Arifari. Intanto il parlamento provvisorio centrafricano, convocato giovedì a N’Djamena, in Ciad, per decidere le dimissioni di Djotodia, è rientrato a Bangui. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha annunciato che cominceranno le prime evacuazioni di emergenza delle migliaia di africani bloccati nella Repubblica Centrafricana. Lo scrive la Bbc. I primi a lasciare la capitale Bangui con un aereo messo a disposizione dall’Organizzazione saranno 800 degli oltre 2.500 ciadiani, tra cui molte donne e bambini, che vivono in condizioni terribili per sovraffollamento e carenza di strutture sanitarie in un campo improvvisato vicino all’aeroporto. Sono in tutto 60.000 gli africani, provenienti da Paesi vicini alla Repubblica Centrafricana, che hanno chiesto l’aiuto dell’Organizzazione per rientrare nei loro Paesi. Nel Paese sono presenti forze militari di Francia e Misma, la forza multinazionale africana la cui spina dorsale è rappresentata da soldati ciadiani.

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