I grillini presentano la mozione di sfiducia alla De Girolamo. Alfano: «Non è in fuga, pronta a riferire»

15 Gen 2014 18:11 - di Valeria Gelsi

Il Movimento 5 stelle ha presentato formalmente la mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell’Agricoltura, Nunzia De Girolamo. «Chiediamo al duo Letta-Renzi di passare dalle parole ai fatti: votino la sfiducia», ha detto il capogruppo alla Camera, Federico D’Incà, chiedendo alla presidente Laura Boldrini di calendarizzare il voto il prima possibile. Venerdì, intanto, si discuteranno due interpellanze urgenti presentate una dal Pd e una dal Nuovo centrodestra. Durante la conferenza dei capigruppo non è emerso chi risponderà, ma in mattinata, nel corso di un intervento a Radio Anch’io, Angelino Alfano ha assicurato che il ministro «non è in fuga: è pronta a riferire in Parlamento, lo farà con grande forza e sono convinto che dimostrerà che nei suoi comportamenti non c’è niente di censurabile». Secondo molti, però, il vero obiettivo dello “scandalo” non è la titolare dell’Agricoltura, ma l’intero governo. Un’opinione che trova asilo sia tra le forze di maggioranza sia tra quelle d’opposizione. «Il caso De Girolamo è l’ennesimo tentativo di sgambettare indirettamente il governo», ha detto il deputato del Ncd Antonio Leone, mentre Maurizio Gasparri ha sottolineato che «le campagne in corso basate sul nulla contro i ministri Alfano e De Girolamo, ai quali esprimo piena solidarietà, dimostrano chiaramente le intenzioni del nuovo segretario del Pd». Per il senatore di Forza Italia, Renzi «con tono di sfida e una precisa strategia provocatoria» vuole «mortificare il Ncd», mentre Letta, «persona competente, si è ormai ridotto alla funzione di segretario generale della Presidenza del Consiglio, in attesa degli ordini che gli arrivano via twitter dal nuovo segretario del suo partito». La richiesta, quindi, è di fare «presto la nuova legge elettorale e ridare la parola agli italiani». Nessuna tentazione, però, da parte degli azzurri di usare in maniera strumentale la vicenda, come ha ribadito Renato Brunetta: «L’ho detto e lo ripeto, noi siamo garantisti con gli amici e sopratutto con i non amici». La De Girolamo «verrà in Parlamento e noi siamo ovviamente disponibili ad ascoltare senza pregiudizi e senza strumentalizzazioni», ha quindi chiarito il capogruppo di FI alla Camera, aggiungendo che «una cosa però bisogna dire, questa storia delle intercettazioni, prima erano intercettazioni per via giudiziaria, adesso ci sono anche le intercettazioni fai da te che vengono pubblicate dai giornali. Questo è insopportabile, ossessivo, non è da Stato di diritto. Il Paese si deve interrogare, al di là del merito di quello che possa essere successo o – ha concluso Brunetta – delle singole responsabilità».

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