Grillo show in Senato: «Vinceremo le europee o toglierò il disturbo». E ai giornalisti: «State attenti…»
Profetico, ultimativo, minaccioso. Un Grillo al solito debordante conclude il suo pomeriggio trascorso a Palazzo Madama con i senatori M5S. Comincia dando una notizia: se perderò toglierò il disturbo. Una minaccia o una promessa? Parlando delle elezioni prossime venture, proclama. «Andremo in Europa e vinceremo le elezioni: il Movimento o vince o perde. E se gli italiani decidono che non ci vogliono, io prenderò una decisione diversa, se ho sbagliato lascio». Vincere per lui significa «essere il primo movimento in Europa», precisa Grillo dopo aver premesso: «Gli italiani possono votarci o no. Se decidono di sostenere un governo che ha disintegrato questo Paese se lo tengano pure ma noi – aggiunge – siamo pronti a governare, ma in tutt’altro modo». Vederemo. Poi, tanto per non perdere il vizio, non manca di dare un altolà ai cronisti. Nel mirino una giornalista Rai: «Voi dovete stare molto attenti, molto attenti, molto attenti a come fate i servizi in Rai. Ditelo a quel signore lì che è il tuo datore di lavoro. State mistificando la realtà e noi siamo stufi». La cronista gli aveva rivolto alcune domande al termine della sua visita al Senato. Poi parla come un oracolo: «Ci sarà l’impeachment nei confronti di Giorgio Napolitano. Ci stanno lavorando due studi legali che tuttavia per il momento- aggiunge – «vogliono rimanere anonimi». Anche in mattinata alla Stampa Estera aveva criticato il Capo dello Stato per il suo “mutismo” sulla legge elettorale. Sulla quale ha precisato Grillo è stato chiaro. «Le preferenze? Non abbiamo preclusioni, se il Pd fa una buona legge la votiamo». Ma per ora l’Italicum non gli va giù, «scritto apposta per tenere fuori il M5s». Promette: «Noi una proposta l’avremo presto. Noi non facciamo nessuna alleanza, non siamo consociativi: noi siamo stati votati perché io sono andato in piazza a dire “tutti a casa”», spiega annunciando la preparazione di una legge elettorale condivisa dalla rete. «Quando l’avremo, la porteremo in Parlamento». Ancora una strapazzata ai cronisti per concludere in bellezza l’ on man show: «Voi giornalisti avete il sospetto che noi manipoliamo i dati ma c’è un soggetto terzo che certifica, una società svedese che certo non si sputtana per un un blog».