De Girolamo non si dimette ed è pronta a difendersi in Parlamento. Alfano la blinda, i renziani si spaccano

13 Gen 2014 9:04 - di Redazione

Le polemiche sugli interventi del ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo per gli appalti all’ospedale di Benevento approdano in Parlamento. E la diretta interessata non pare disposta a fare passi indietro: «Sono più che disponibile a chiarire al più presto in Parlamento gli aspetti di questa sconcertante vicenda», risponde il ministro al pressing politico, anche nella maggioranza. «Sono sicura di non aver fatto nulla di irregolare», insiste, annunciando una difesa ”con tutte le forze”.

Le fibrillazioni, ovviamente, fanno inserire di diritto il nome tra quelli dei ministri che potrebbero essere coinvolti da un rimpasto di governo. Letta, in Messico per una missione internazionale, non interviene mentre Ncd si stringe a difesa. Il vice-premier e compagno di partito, Angelino Alfano, parla di ”intercettazioni abusive”. Per il Pd, invece, intervengono due deputati della commissione agricoltura: ”attendiamo spiegazioni convincenti”, affermano. E la renziana Maria Elena Boschi è prudentissima: «Sentiremo cosa ha da dire. Ascoltiamo prima e cerchiamo di vedere meglio» mentre Gentiloni parla di possibile sfiducia. Le parole del ministro che emergono dagli atti dell’inchiesta della procura di Benevento – che ha precisato nuovamente che la De Girolamo non è indagata – sono registrazioni fatte dall’ex direttore amministrativo della Asl della città, Felice Pisapia, che nell’indagine è destinatario di un provvedimento di obbligo di dimora, fece di un incontro privato del luglio 2012 in casa della De Girolamo. Dichiarazioni mai smentite. «Ho sbagliato nell’usare espressioni poco eleganti – ha detto il ministro. Tra le frasi finite nei verbali e pubblicate da alcuni quotidiani c’è un “mandagli i controlli e vaffa…” riferito all’ospedale Fatebenefratelli di Benevento, il cui bar è gestito da anni da una società amministrata dal marito della zia del ministro. L’altro appalto riguarda invece il servizio 118, denunciate dall’azienda Sanit che prima lo gestiva e non lo ha ottenuto nuovamente dopo una serie di peripezie. L’indagine sulle truffe alla Asl hanno fatto emergere un ”direttorio politico-partitico costituito al di fuori di ogni forma di legge – scrive il gip Flavio Cusani nell’ordinanza cautelare per Pisapia – che si occupava, in funzione di interessi privati e di ricerca del consenso elettorale, con modalita’ a dir poco deprimenti e indecorose, di ogni aspetto della gestione dell’Asl”. Sul piano penale ci sono per ora le accuse di truffa aggravata e peculato che hanno portato all’arresto di quattro imprenditori, all’obbligo di dimora per l’ex direttore amministrativo della Asl Pisapia e ad un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Federico Russo, dirigente dell’Unità Farmaceutica della Asl. Sul piano politico oltre al Pd chiedono di riferire in Aula anche Scelta Civica (”spiegazioni necessarie, poi valuteremo”) e M5s: il capogruppo Federico D’Incà dice di averlo già chiesto in riunione dei capigruppo, ma di non averlo ottenuto. Per Forza Italia parla il capogruppo Renato Brunetta (”Noi siamo garantisti”) mentre Ncd si schiera massicciamente al fianco del ministro: da Alfano a Lupi, da Cicchitto a Saltamartini. Ma è chiaro che il nome del ministro è ora entrato nel tritatore di un possibile rimpasto di governo. A tutti, comunque, la De Girolamo assicura: «Con la fermezza e la determinazione di chi è più che sicura di non aver commesso nulla di irregolare e di illecito – a meno che le parole in libertà pronunciate nella propria abitazione lo siano – sono pronta a fornire ai colleghi parlamentari, tutte le informazioni reali rispetto alle ricostruzioni distorte apparse in queste ore di accanimento, ribadendo totale e incondizionata fiducia negli accertamenti compiuti da parte chi ha, per Costituzione, il compito di farlo e cioè la magistratura».

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