Alfano all’attacco: «Il rimpasto? Un problema tutto interno al Pd, ora basta col duello Renzi-Letta»
Gioca in attacco, Angelino Alfano, quando gli chiedono della telefonata con Ligresti di cui oggi parlano i giornali: «È una telefonata del tutto irrilevante dal punto di vista tecnico. Io non ha mai avuto alcuna preoccupazione sulle intercettazioni: possono pure mettere una microspia tra i neuroni del mio cervello, ma non ho alcuna preoccupazione», scherza, ma non troppo, il vicepremier a Radio Anch’io a chi gli chiede della conversazione “pericolosa”, con appuntamento a cena, nel giugno del 2011, quando il costruttore siciliano stava tentando di salvare il suo gruppo dal fallimento. Non scherza nemmeno sul piano politico, Alfano, quando invita Renzi e Letta a gettare la maschera sul rimpasto: «C’è una grande ipocrisia: tutti lo vogliono ma nessuno lo dice. Letta quando rientrerà dovrà assumersi l’onere e la fatica, i problemi sono interni al Pd». Il segretario del Nuovo Centrodestra, comunque, non si sente di escludere dei cambi in squadra ma invita il Pd a non trasformare la vita del governo in una corsa a ostacoli. «Per il bene dell’Italia è bene che Letta e Renzi vadano d’accordo – aggiunge il vicepremier – Se vanno d’accordo il governo va meglio; se si mettono in competizione su chi deve togliere la sedia all’altro, il governo entra in fibrillazione. Per cui il mio auspicio e la mia richiesta è che non si scarichino sull’Italia le competizioni interne al Pd. Già l’Italia in passato ha pagato, per ben due volte, il conto alla competizione e alla gara all’interno del partito». Alfano, infine, difende ancora Nunzia Di Girolamo, sostenendo che l’uomo che ha fornito le registrazioni alla base dello scandalo “è un soggetto dalla biografia non proprio cristallina”.