Spagna, morto Alfonso Armada, uno dei protagonisti del tentato golpe di Tejero nel 1981

2 Dic 2013 18:59 - di Giovanni Trotta

«Quieto todo el mundo!». Con questa intimazione il tenente colonnello della Guardia Civil spagnola Antonio Tejero irruppe nella serata del 23 febbraio 1981 alle Cortes, la Camera dei deputati spagnola, insieme con militari della Guardia Civil armati. Tutto il mondo ricorda quell’episodio perché un operatore della tv spagnola riuscì a continuare a riprendere quanto stava accadendo. Le cose rischiarono di precipitare quando il ministro della Difesa, il generale Mellado, intimò ai golpisti di gettare le armi, ma venne immobilizzato dai soldati che poi spararono raffiche di mitra in aria, con la conseguenza – e questa è anche una delle cose che ci si ricorda meglio – di far buttare tutti i deputati sotto i banchi. Ricordiamo questo tentato golpe perché domenica è morto uno dei tre protagonisti, il generale Alfonso Armada, 93enne, che sarebbe dovuto diventare premier del nuovo governo scaturito dal colpo di Stato. Il terzo protagonista era il generale Milans del Bosch, appartenente a una famiglia di grandi tradizioni militari, combattente della Guerra civile spagnola contro i repubblicani, nonché facente parte della celebre Divisione Azul, i volontari spagnoli che combatterono in Unione Sovietica a fianco della Wermacht contro Stalin. Divisione della quale lo stesso Alfonso Armada aveva fatto parte. Tutti e tre dopo l’azione furono arrestati e condannati. Armada a 30 anni e all’espulsione dall’esercito, anche se nel 1988 usufruì dell’indulto, andando a vivere presso La Coruna, in Galizia, fino alla sua morte. Dei tre, solo Tejero è ancora vivo: incarcerato e condannato a 30 anni, uscì nel 1996 in libertà condizionata, e oggi vive nei pressi di Malaga. Tejero, con la pistola in mano e con il tipico cappello della Guardia Civil, fu il militare che più colpì l’immaginazione degli spagnoli: negli anni successivi al tentato colpo di Stato, in tutta Madrid, e persino nella centralissima plaza Mayor, a due passi dalle Cortes, si vendevano per strada gadget del tenente colonnello: portachiavi, posaceneri, foto, mattonelle souvenir, e così via.

La morte di Franco, nel 1975, aveva profondamente scosso la Spagna, che da uno stato di benessere stava precipitando nella più profonda crisi economica, causata dall’incapacità del governo a gestire le spinte autonomistiche, il terrorismo dell’Eta e soprattutto l’impoverimento della popolazione. I militari, insieme ad altre forze, rimaste sempre sconosciute, ma che Tejero al processo sostenne essere esterne alla Spagna, decisero di formare un governo di militari per raddrizzare l’economia spagnola e lo stesso Stato, affrontando con decisione i gruppi terroristi. Tuttavia il golpe fallì, perché il re Juan Carlos (di cui Armada era stato l’istruttore in accademia militare), dopo qualche ora, si schierò decisamente contro i golpisti. Milans del Bosch, che frattanto aveva fatto uscire per le strade i carri armati a Valencia, fu arrestato, e così Tejero e Armada.

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