Regalo di Natale dell’Europa a Marino: «Non sgomberare i campi nomadi». E lui ringrazia

11 Dic 2013 19:00 - di Antonio La Caria

Strasburgo confeziona un bel pacco-regalo a Marino, togliendolo dagli imbarazzi. Lui lo apre e ringrazia, finalmente ha una scusa per non affrontare la questione dei campi nomadi. A chi gli dirà che la situazione è critica e che si vive nel timore di furti e aggressioni, potrà rispondere con il classico “me l’ha imposto l’Europa”. Meglio di così non gli poteva andare, è il sindaco eletto dopo i comizi con i rom e con le code degli stessi rom ai seggi delle primarie. Quindi, va tutto a meraviglia. In una lettera inviata da Nils Muiznieks, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, si dice “no”  agli «sgomberi forzati» e i campi nomadi improvvisati. Cose mai successe durante la gestione Marino. Per Rom e Sinti – fa sapere il commissario – «si devono trovare soluzioni abitative ordinarie». Marino gli risponde a giro di posta assicurando di aver abbandonato «l’approccio emergenziale» e di aver «intrapreso i passi per la piena attuazione della strategia nazionale di inclusione» delle etnie interessate. Non c’era da dubitarne, vista l’invasione dei nomadi denunciata dai residenti di vari quartieri, scesi anche in piazza per manifestazioni di protesta. Nella lettera il commissario ha chiesto anche interventi per i rifugiati che vivono nel cosiddetto “Palazzo della vergogna”. Secondo Muiznieks, le già pessime condizioni che vi ha riscontrato nel 2012 sono ulteriormente deteriorate. Il commissario ha comunque preso atto che Marino ha visitato il luogo e che le procedure per la registrazione anagrafica di chi vive nel “Palazzo” sono «considerevolmente migliorate», ma ha sollecitato il primo cittadino della Capitale a vagliare tutte le soluzioni per risolvere la questione dei rifugiati e a tenerlo al corrente degli sviluppi. Nella risposta inviata a Strasburgo da Rita Cutini, assessore al sostegno sociale e sussidiarietà della Capitale, si legge che l’attuale amministrazione ha «l’ambizione di fare della città di Roma un modello nell’ospitalità dei richiedenti asilo». «Sono contento di vedere che il comune di Roma ha risposto in modo costruttivo» ha aggiunto Muiznieks. Sembra quasi un gioco delle parti. Lo sia o meno, per Marino è un bel regalo di Natale, così come lo è per i nomadi. I romani si mettano l’anima in pace.

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