Legge elettorale, l’asse Renzi-FI mette in difficoltà Alfano
Trattative in corso tra Matteo Renzi e Forza Italia sulla legge elettorale. E a gestire i colloqui con il segretario del Pd sarebbe Denis Verdini, incaricato dell’ambasceria da Berlusconi in persona. Un’alleanza che, se andasse in porto, significherebbe la fine del governo Letta e l’affondamento di Alfano e del suo Ncd.
Fonti del Pd garantiscono che non si tratta di un’ipotesi, ma di fatti. E lo stesso Renzi, parlando alla sgereteria del Pd, ha detto che sulle riforme “si parla con tutti”. Intervistata dal Foglio, il responsabile riforme del Pd, Maria Elena Boschi, deputato democratico, vicina a Renzi, spiega perché le trattative tra Pd e Forza Italia non sono solo un retroscena. “Certo che è vero! Certo che stiamo provando a capire se è possibile lavorare con Forza Italia. Nessun mistero. Nessun segreto. Noi lo diciamo da un po’. Se non ci credete la colpa non è nostra”. Di che legge stiamo parlando? Gli schemi, spiega Boschi, sono due. “Il primo è un modello a doppio turno, che può essere simile a quello D’Alimonte o a quello che già si utilizza nei comuni. Il secondo, invece, prevede un modello simile a un Mattarellum corretto. Sul primo schema è più facile ragionare con le forze che sostengono il governo. Sul secondo, effettivamente, è più facile ragionare con Forza Italia”. Continua Boschi: “Cambiare la legge elettorale non significa andare automaticamente al voto. Io ho il massimo rispetto per tutti coloro che, compreso il presidente della Repubblica, sostengono che le riforme, a partire da quella elettorale, vadano fatte con il più ampio consenso. Ce lo auguriamo. Ma, a mio avviso, è un errore pensare che la legge elettorale vada fatta con tutti. Si fa con chi ci sta. Punto. E la priorità è farla subito, non necessariamente con tutti”. Pure con Forza Italia? “Non è escluso. Anche perché vorrei ricordare che il tema della legge elettorale riguarda il Parlamento, e non il governo. E non è un caso che fino a ora la legge elettorale non sia nel patto di governo e non è detto che a gennaio entri nel patto di coalizione”. Alfano è sospettoso ma per ora ostenta sicurezza: “Nell’ambito della maggioranza – afferma – ci sono tutte le condizioni per scrivere insieme una buona legge elettorale” e “non vedo perché Renzi dovrebbe seguire un’altra strada”.