In Cina molestate due operaie su tre. E il governo comunista le bacchetta: si vestono con abiti sconci
Due operaie cinesi su tre delle fabbriche di Guangzhou, l’ex Canton, sono state violentate o molestate sessualmente. È quanto emerge dal sondaggio realizzato fra di loro da una associazione che si occupa dei diritti dei lavoratori, il Sunflower Women Workers Centre. Secondo quanto è emerso, il 15% di queste operaie, non potendo sopportare le molestie, lascia il lavoro, non riuscendo però a trovarne altro. Tra le dipendenti, principalmente impiegate nelle catene di montaggio, il 32% ha denunciato continui palpeggiamenti da colleghi e capi, il 25% ha invece ricevuto telefonate oscene, mentre al 30% sono state mostrate immagini pornografiche. Il 43% delle intervistate ha detto di soffrire in silenzio, mentre il 47% sarebbe riuscita ad opporsi almeno una volta alle molestie, ma nessuna crede che i sindacati, le associazioni femminili e la polizia possano fare qualcosa per loro.
Appena sei mesi fa, alle cinesi che lamentavano di subire molestie sessuali il governo comunista aveva riservato qualche “pillola di saggezza”, del tipo: evitare abiti corti o scollati, minigonne, pantaloncini o jeans a vita bassa. Specialmente sugli autobus o in metropolitana. Un consiglio ispirato, chiaramente, all’idea tutta egualitaria di matrice comunista delle pari opportunità: vestitevi come maschi, e vi scambieranno per tali, e quindi niente stupri e niente palpeggiamenti fastidiosi. Niente molestie che poi – spiegavano sempre le autorità di Pechino – sono difficili da dimostrare, perché sui mezzi pubblici ci sono poche telecamere e insomma le prove sono scarse, anche se le lamentele e le denunce sono frequenti, soprattutto in estate. Addirittura la Commissione di pubblica sicurezza di Pechino ha pubblicato una «guida» on line con i suggerimenti per le donne che si muovono a bordo dei mezzi pubblici. Primo fra tutti, appunto, quello di lasciare nell’armadio gli abiti succinti: potrebbero spingere i compagni (maschi) a molestare chi li indossa. Ma non solo: signore e signorine dovrebbero stare attente a non sedersi ai piani superiori dei bus a due piani e a non fermarsi sulle scale, in piedi, perché qualcuno, dai piani inferiori, potrebbe scattare fotografie sconce a loro insaputa. E siccome le precauzioni non sono mai troppe, gli esperti della pubblica sicurezza consigliano anche di coprirsi con sacchetti e giornali (ma perché non un sacco nero, o un pratico burqa, o una tuta da addetto alle centrali nucleari?).