Gelo tra candidati, bufere su Letta e gazebo a forma di igloo: è la marcia “a ostacoli” del Pd verso le Primarie

4 Dic 2013 10:22 - di Gloria Sabatini

«Credo che alla fine ci saranno delle sorprese», annuncia Gianni Cuperlo ad Agorà giocando sul colpo di teatro per neutralizzare l’amico Matteo Renzi, che ieri dai microfoni a Porta a porta è tornato a strattonare il principale competitor alle primarie con il suo fare da finto buono ripetendo «se vincerò… da lunedì», ma ha detto “se” soltanto per non sembrare troppo supponente. «Forse assaltano le nostre sedi perché siamo l’unico vero partito che fa del rapporto con il Paese il suo punto di forza, un fatto che deve allarmare tutti sullo stato della democrazia del nostro Paese”», ha detto ancora lo sfidante dalemiano, ultimo segretario della Fgci. Cuperlo insomma gioca sull’orgoglio di partito e della militanza, una carta che non fa parte del mazzo di Renzi. Pippo Civati, il più simpatico della compagnia che sogna la spallata a Letta e la svolta a sinistra intercettando «l’area psicologica» che sta tra Sel e i Cinquestelle, dice di temere  un patto tra e Dc ed ex Ds. Infatti aggiunge ironico «penso che anche Renzi voti per me nel segreto dell’urna perché sono l’unico che punta a mandare a casa le larghe intese». Inutile dire che il sindaco di Firenze continua a smentire che voglia fregare il pisano Letta, ma nessuno gli crede a partire dai giornalisti. «Basta con questa storia del disinteresse personale – ha detto Alessandro Sallusti ospite da Bruno Vespa – è una grande ipocrisia». Tutti sanno che Renzi, se avrà fortuna, punta a Palazzo Chigi e per questo ha una gran fretta di votare. A quattro giorni dalle primarie Civati smentisce la vulgata del candidato dei social network. «È sbagliata. Ho visto migliaia di persone negli ultimi quattro mesi». Divisi su tutto, soprattutto in queste ore per radicalizzare il conflitto, i tre sfidanti sono d’accordo però sui giovani. Il recupero del voto degli under trenta è il nuovo mantra dei Democratici.

Tra le notizia a effetto, invece, c’è quella  del gazebo-igloo ideata dai renziani doc. A Presena in Valcanonica  l’8 dicembre verrà allestito il seggio più alto d’Italia a 2.600 metri munito di statua di ghiaccio di Matteo Renzi. Non si sa se a cavallo. L’igloo sarà raggiungibile dagli sciatori in funivia e vi lavoreranno dai dieci ai venti volontari, hanno comunicato alla stampa il capogruppo Pd al Consiglio regionale lombardo Alessandro Alfieri e il consigliere regionale Corrado Tomasi. Secondo Alfieri non sfuggirà il messaggio politico della trovata che «testimonia l’attenzione sulle differenze in cui operano le persone che lavorano nelle strutture ricettive montane». Difficile prevedere in quanti si avventureranno tra le nevi sfidando le possibili slavine, ma il segnale è chiaro: la sinistra sta con i montanari (i partigiani scendevano dalle montagne) e la destra preferisce le isole maldiviane.

 

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