Contro i forconi l’Anpi canta “Bella Ciao” e a Roma la sinistra mobilita i centri sociali. Ma il gioco non riesce

13 Dic 2013 20:09 - di Giorgio Sigona

La sinistra “teme” i forconi? Arriva il soccorso rosso dell’Anpi, in nome dei partigiani e della Resistenza. Mercoledì co sarà a Roma la manifestazione nazionale di forconi? Scenderanno in piazza, guarda caso nello stesso giorno e nelle stesse ore, i centri sociali e i “comitati per la casa”, gli stessi che si unirono ai No-Tav. E in più, ci saranno gli immigrati. Il tentativo è da una parte quello di non perdere il predominio della piazza e dall’altra quello di sminuire le manifestazioni del movimento, che proseguono da nord a sud. Mercoledì a Roma ci sarà anche un presidio ad oltranza dei forconi, senza però il corteo, così da evitare qualsiasi tipo di infiltrazioni: «Non vogliamo fare la guerra sulle strade, siamo persone disponibili che vogliono soluzioni equilibrate, democratiche. Abbiamo fatto questa forzatura alla democrazia, perché altrimenti nessuno ci avrebbe considerato», ha detto Mariano Ferro, uno dei leader del movimento dei Forconi. «Chiediamo scusa a tutti gli italiani che hanno dovuto subire disagi, ma non potevamo fare altrimenti», ha aggiunto. E rivolto al ministro dell’Interno Angelino Alfano: «Siamo d’accordo con il “pugno duro contro i teppisti”. Ma non c’è arrivata nessuna richiesta di dialogo: comincio a sospettare che questo governo non abbia soluzioni». Intanto alcune centinaia di persone hanno partecipato a un presidio indetto dall’Anpi davanti al municipio di Torino, in risposta alle iniziative del movimento dei forconi. I manifestanti hanno steso sull’asfalto dei quadrati di carta con le scritte “Torino è la mia città” e “Stop minacce” e hanno cantato alcune canzoni della tradizione della Resistenza. Il sottosegretario all’Interno Filippo Bubbico, rispondendo ad una interpellanza urgente, ha chiarito che finora sono state arrestate cinque persone, mentre circa sessanta sono state denunciate a piede libero per vari reati e molte altre sono state identificate. E i blocchi messi in atto dai forconi mettono a rischio il panettone sulle tavole natalizie degli italiani: le proteste, infatti, hanno notevolmente rallentato le consegne ai dettaglianti, mentre la chiusura forzata di molti negozi e centri commerciali hanno frenato i tradizionali acquisti delle famiglie per le festività. A segnalarlo sono aziende e associazioni imprenditoriali, tra queste anche l’Aidepi, associazione nazionale delle industrie del dolce e della paste italiane. Sul movimento e sulle ripercussioni delle proteste, arrivano commenti da politici, ministri e sindacalisti. Il ministro della Coesione Territoriale, Carlo Trigilia, è preoccupato che «qualcuno soffi ad arte sul fuoco della violenza per creare una situazione di instabilità che andrebbe a svantaggio di tutto il Paese». «C’è uno stacco notevole» tra la politica e la gente e invece «i problemi di fondo vanno affrontati con concretezza», osserva invece l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia. Mercoledì prossimo sarà una giornata quantomeno difficile per Roma: come detto, oltre ai forconi arriveranno nella capitale per manifestare i movimenti per i diritti alla casa che scenderanno in piazza in occasione della Giornata Internazionale dei migranti, anche se la questura ha negato loro la piazza.

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